5 colossi tech che hanno vietato ChatGPT ai dipendenti

5 colossi tech che hanno vietato ChatGPT ai dipendenti

ChatGPT non viene visto come uno strumento sicuro da parte di diversi colossi della tecnologia: ecco 5 aziende che ne hanno proibito l'uso.
5 colossi tech che hanno vietato ChatGPT ai dipendenti
ChatGPT non viene visto come uno strumento sicuro da parte di diversi colossi della tecnologia: ecco 5 aziende che ne hanno proibito l'uso.

ChatGPT è senza ombra di dubbio uno strumento rivoluzionario, pronto a cambiare radicalmente il flusso di lavoro di tutte le aziende automatizzando certe attività e rendendone altre più veloci e facili, sotto la supervisione di un essere umano specializzato. Alcune aziende temono però la fuga di informazioni sensibili riservate, o preferiscono adottare stratagemmi differenti per aumentare la produttività con soluzioni IA di ultima generazione. Volete qualche esempio? Ecco 5 colossi tech che hanno proibito l’uso di ChatGPT ai dipendenti.

5 aziende che non vogliono ChatGPT

La prima a lanciare l’allarme internamente e a notare i rischi legati al chatbot IA è stata Samsung Electronics che, a inizio maggio, dopo avere scoperto il caricamento di codice sensibile e dati riservati all’interno del servizio da parte di alcuni dipendenti, ha bloccato l’uso di ChatGPT, Google Bard e Bing Chat, oltre che di ogni altro chatbot esistente. La giustificazione principale riguarda le preoccupazioni relative al salvataggio dei dati inviati al chatbot su server esterni, che permetterebbe la loro fuga verso soggetti terzi, potenzialmente malintenzionati. Per ovviare al divieto, Samsung starebbe quindi sviluppando la sua IA generativa in collaborazione con Naver.

Samsung

Altro gigante della tecnologia a vietare l’uso di ChatGPT e IA generative è Apple: stando a un documento interno al quale la redazione del Wall Street Journal avrebbe avuto accesso, la Mela avrebbe proibito i chatbot per la stessa ragione di Samsung, ovvero il timore del leak di informazioni riservate.

Amazon segue a ruota, avendo proibito l’uso di sistemi IA di terze parti che prevede la condivisione di informazioni confidenziali legate al colosso dell’e-commerce, dopo che alcuni dipendenti avrebbero notato stringhe di codice simili a quelle usate da Amazon come risposta a determinati input. Verizon è un’altra delle aziende che avrebbe inserito ChatGPT e altri chatbot nella “blacklist” delle app utilizzabili: secondo la compagnia telefonica, numeri di telefono, indirizzi e-mail e dei domicili potrebbero essere a rischio.

Infine, anche la compagnia aerospaziale Northrop Grumman ha richiesto ai dipendenti di non utilizzare strumenti come ChatGPT, trattandosi di un’azienda che lavora nell’ambito delle tecnologie di difesa.

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Pubblicato il
25 mag 2023
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