5 modi in cui Meta utilizzerà le IA nei suoi servizi

5 modi in cui Meta utilizzerà le IA nei suoi servizi

Meta ancora deve dare dei chiari segnali per quanto concerne la sua volontà di spostare il focus dalla realtà virtuale all’intelligenza artificiale. Durante l’ultima chiamata sugli utili dell’azienda è stato lo stesso Mark Zuckerberg a parlare nel dettaglio di questa necessità, senza tuttavia scendere nei minimi dettagli. Grazie a interviste passate e dichiarazioni rilasciate agli investitori e alla stampa, non solo dal CEO di Meta ma anche dai suoi colleghi, possiamo però già inquadrare i 5 utilizzi più interessanti dell’IA generativa da parte dell’azienda di Menlo Park, tra Facebook e altri servizi proprietari.

Pubblicità generativa

Facebook, la più grande piattaforma di Meta e il più grande social network del mondo, sicuramente punterà il suo sguardo verso l’uso dell’IA al fine di creare pubblicità sempre più intriganti, capaci di attirare nuovi consumatori. L’intelligenza artificiale generativa, dunque, potrebbe diventare uno degli strumenti più usati dagli inserzionisti e dalle grandi aziende al fine di mettere a punto annunci in più lingue, colori e con testi differenti a seconda del pubblico d’interesse, suddividendo il target per età, interessi o regione nella quale risiedono.

In breve, la generazione di advertisement potrebbe diventare immediata e intuitiva, lasciando più libertà agli inserzionisti e facilitando il loro lavoro.

Chat generativa basata sull’intelligenza artificiale

Meta

Un chatbot firmato Meta deve esistere, dato il boom di ChatGPT e Bing Chat. Lo stesso Zuckerberg ha parlato però del “livello successivo”, ovvero “esperienze di chat in WhatsApp e Messenger con agenti di intelligenza artificiale”. In termini ancora più semplici, il colosso statunitense potrebbe creare più personaggi IA pronti ad aiutare le persone in vario modo, che si tratti della scrittura di codice, della stesura di testi creativi, di assistenza tecnica o del servizio clienti automatizzato.

L’implementazione di questi servizi richiederà comunque parecchio tempo, data la necessità di rinnovare i data center e costruire un’infrastruttura che possa consentire le corrette operazioni delle IA in seguito al lancio internazionale.

Generazione di immagini

La divisione Facebook AI di Meta ha sviluppato la propria tecnologia di generazione di immagini chiamata IC-GAN (Instance-Conditioned Generative Adversarial Networks). I ricercatori affermano che il suo utilizzo potrebbe rivelarsi molto efficace per la creazione di immagini differenti rispetto a quelle tradizionalmente viste con Midjourney o Stable Diffusion, in quanto potrebbe sfruttare una mole di dati più piccola dal mondo reale al fine di sintetizzare un set più ricco di dati, riducendo i costi di generazione, raccolta e archiviazione di documenti per l’addestramento degli algoritmi.

Inoltre, nei piani dell’azienda figura un’applicazione AI generativa text-to-video chiamata Make-A-Video, da incorporare su Instagram Reels.

Generazione del linguaggio naturale

Già noto è invece il modello di linguaggio LLaMA – Large Language Model Meta AI -, ovverosia la risposta diretta a ChatGPT e Google Bard. Deliberatamente progettato come modello più piccolo, addestrato su “appena” 65 miliardi di parametri, LLaMA richiederebbe meno potenza di calcolo e permetterebbe l’esecuzione dell’IA generativa su sistemi più piccoli, sprecando meno risorse rispetto ai server cloud necessari per ChatGPT o Bard. Anzi, si parla addirittura della possibile esecuzione autonoma su PC e smartphone.

La qualità degli output risulterà magari inferiore, ma almeno non vi saranno intoppi nel funzionamento; o almeno, lo si spera.

L’IA nel metaverso firmato Meta

Meta Quest 2

Naturalmente non può mancare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale su Horizon Worlds e, in generale, nel metaverso. Del resto, è la ragione per cui Facebook ha cambiato nome. La “prossima generazione” di Internet tra realtà virtuale (VR), avatar e la condivisione di esperienze online potrebbe dotarsi di strumenti IA avanzati, alimentando la creatività della stessa piattaforma proprietaria Horizon Worlds e consentendo la creazione di mondi, giochi o altre attività in breve tempo, per gli appassionati di tutto il mondo.

Forse è questo il caso d’uso più intrigante, prevalentemente a causa dei tanti punti di domanda che si presentano dinanzi all’utente medio: come si manifesterà l’incontro tra IA e metaverso, tra algoritmi e realtà virtuale? Lo scopriremo solamente nei prossimi mesi, se non anni.

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Pubblicato il
3 mag 2023
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