Roma – Ricorda da vicino le pratiche commerciali di alcuni provider italiani nazionali l’idea di Juno Online Service, uno dei principali fornitori di servizi internet americani. Perché anche Juno, come già McLink e altri in Italia, ha deciso di regalare 50 dollari a quegli abbonati che riusciranno a recuperare nuovi utenti per il proprio servizio di accesso. La differenza è che Juno lo fa per contrastare il “digital divide”, ovvero il sempre più profondo divario nella società americana tra chi ha accesso alle tecnologie dell’informazione e chi non ce l’ha.
Stando a quanto riferisce Cyber Dialogue Inc., una audience che pare sia sempre meno attratta dalla rete sarebbe un fenomeno da imputare proprio al “digital divide”. Mentre la penetrazione in rete è alta nelle zone residenziali e comunque tra le case dei più abbienti, rimane bassa tra le famiglie con un reddito basso. E ‘ in questa posizione che si colloca l’offerta di Juno, azienda controllata da David Shaw. Colui che, attraverso una pagina dedicata, si dichiara disposto a “staccare l’assegno” per tutti gli abbonati che diventeranno suoi “agenti”.
I 50 dollari di compenso hanno stimolato secondo Cyber Dialogue a tal punto gli utenti del servizio che da quando è attivo, il “premio” ha incrementato del 48 per cento i contratti e gli utenti di un qualsiasi servizio Juno, anche quello dell’email gratuita online, hanno toccato quota 7,6 milioni di unità, con una crescita del 7 per cento in un mese. Molti dei quali, e qui il dato di maggiore interesse, sarebbero utenti delle classi meno abbienti avvicinati e raggiunti dagli “utenti-agenti”.
Anche commercialmente la cosa funziona, secondo Cyber Dialogue, perché la carta vincente in rete oggi, al contrario di circa cinque anni fa, quando internet era agli albori, è incrementare la quota dei clienti on line, non quella degli abbonati che si collegano “poco e male” alla rete. O almeno così sostiene Thomas Miller di Cyber Dialogue, secondo cui “un efficace rapporto con il cliente è una strategia molto più redditizia oggi che in passato”.
Evidentemente le strategie di marketing aggressivo come quella di Juno ed altri alla fine pagano, in quanto sempre più società legate al web offrono direttamente soldi per accaparrarsi le visite degli internauti. Rimane da vedere quanto queste strategie possano andare in là nel contribuire ad avvicinare alla rete e alle nuove tecnologie anche chi ha meno risorse economiche a disposizione o proviene da ambienti familiari difficili.