Si è concluso questa settimana la prima edizione della 5G Academy organizzata da Capgemini in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Il progetto si basa sulla creazione di un ecosistema di Open Innovation, facendo leva su una serie di partner tecnici che gli organizzatori hanno portato a contatto con gli studenti partecipanti.
5G Academy
La grande domanda che circonda l’alba del 5G è quali modelli di business possa sbloccare questo tipo di tecnologia. Quel che è noto è che si tratti di un’innovazione disruptive, di qualcosa che non solo accelera le connessioni, ma attinge nella bassa latenza ed altre peculiarità per ridefinire distanze, interazioni, monitoraggio, flussi di dati e molto altro. Di fronte a tanto cambiamento, occorre individuare una nuova generazione di interpreti in grado di sviluppare i business di domani. Il progetto della 5G Academy nasce da questo presupposto ed ora Capgemini può felicitarsi per la buona riuscita di questa prima edizione, antesignana di un percorso destinato a crescere e durare:
Siamo molto orgogliosi di annunciare oggi la fine della prima edizione della 5G Academy che abbiamo sviluppato in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II e i nostri partner. Il nostro obiettivo era quello di sviluppare competenze tecnologiche che consentano di comprendere come i vantaggi della tecnologia 5G possano abilitare nuovi modelli di business e rendere più efficienti gli esistenti. Abbiamo scelto di investire qui perché negli ultimi tre anni l’Università di Napoli ha sviluppato e consolidato un modello di successo di Academy analoghe, realizzate in collaborazione con altrettanti partner industriali rilevanti del nostro paese.
Andrea Falleni, Amministratore Delegato di Capgemini Italia
La prima edizione ha coinvolto una trentina di laureati e laureandi “provenienti da differenti percorsi di studi e con propensione al digitale e all’imprenditorialità“. Gli obiettivi del progetto sono dichiarati e messi a fattor comune con l’intero comparto:
- creazione di una nuova working force pronta ad affrontare il mondo del 5G;
- riqualificazione di figure professionali del settore per facilitarne l’adattamento alle novità dell’industria;
- sviluppo di case studies innovativi a tema 5G applicati a settori diversi;
- creazione di opportunità lavorative per neolaureati e giovani professionisti.
5G è in gran parte questione di digital transformation: le due dinamiche sono parte di un tutt’uno, singole componenti di un insieme evolutivo che nel giro di pochi anni è destinato a riscrivere il mercato secondo modalità che oggi ancora si fatica ad individuare. Gli esempi virtuosi che emergeranno saranno però un acceleratore e chi saprà individuare per primo il fronte del cambiamento potrà cavalcarne l’onda con grandi vantaggi concorrenziali.