Francia e 5G: la decisione di Parigi su operatori e Huawei

5G: la Francia non mette al bando Huawei, ma...

ANSSI non mette al bando Huawei per le apparecchiature da destinare al 5G, ma chiede agli operatori di scegliere altri fornitori se possibile.
5G: la Francia non mette al bando Huawei, ma...
ANSSI non mette al bando Huawei per le apparecchiature da destinare al 5G, ma chiede agli operatori di scegliere altri fornitori se possibile.

Anche la Francia si pronuncia in merito alla possibilità di affidarsi a Huawei per l’allestimento delle reti 5G. La posizione assunta è in linea con quella annunciata dal Regno Unito nei mesi scorsi, ora però rimessa in discussione: nessun ban a priori, ma alle telco sarà chiesto di scegliere se possibile un altro operatore per la realizzazione dei network.

La posizione della Francia su Huawei, operatori e 5G

Direttamente interessati dalla decisione Bouygues Telecom e SFR che già oggi impiegano tecnologia e componenti forniti dal gruppo cinese. Il concorrente Orange ha invece scelto le europee Nokia ed Ericcson. Queste le parole di Guillaume Poupard di ANSSI (Agence Nationale de la Sécurité des Systèmes d’Information) affidate con un’intervista alle pagine del quotidiano Les Echos.

Posso affermare che non ci sarà un ban totale, ma agli operatori che al momento non stanno impiegando tecnologia di Huawei chiederemo di non farlo. A coloro che stanno invece già utilizzando sistemi di Huawei forniremo un’autorizzazione dalla durata variabile fra tre e otto anni.

Stando a quanto si legge su Reuter, a partire dai prossimi giorni gli operatori che non hanno ricevuto un’autorizzazione esplicita per l’impiego di componentistica Huawei da destinare alle reti 5G dovranno considerare una mancata risposta alle loro richieste come una non autorizzazione a procedere.

Nel suo intervento sul quotidiano d’oltralpe Poupard ha sottolineato come la decisione sia stata presa con l’obiettivo di tutelare l’indipendenza della Francia e non è da intendere come un atto di ostilità nei confronti della Cina.

Non c’è volontà di colpire Huawei o di discriminare la Cina. Stiamo solo dicendo che il rischio non è lo stesso tra fornitori europei e non europei.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il
6 lug 2020
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