Il primissimo provvedimento del Governo Conte-bis è concernente il 5G: in occasione del primo Consiglio dei Ministri, infatti, l’Esecutivo ha deliberato l’esercizio del Golden Power sulle strategiche infrastrutture della connettività mobile di nuova generazione.
5G, il Governo esercita il Golden Power
In particolari contesti relativi a difesa e sicurezza nazionale, “nonché in alcuni ambiti ritenuti di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti, delle comunicazioni“, il Governo ha la possibilità di esercitare poteri speciali “con riguardo a tutte le società che svolgono attività di rilevanza strategica e non più soltanto nei confronti delle società privatizzate“.
La “minaccia di grave pregiudizio” per gli interessi pubblici viene valutata dal Governo tenendo conto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza.
Così è stato fatto, su proposta firmata dal Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, in relazione a cinque specifiche situazioni concernenti lo sviluppo delle nuove reti 5G a seguito dell’asta di attribuzione delle frequenze conclusasi solo pochi mesi or sono (con lauto guadagno economico da parte dello Stato). In particolare, le deliberazioni sul Golden Power prevedono:
- “l’esercizio dei poteri speciali in relazione alla informativa notificata dalla società LINKEM S.p.a. relativa a contratti o accordi aventi ad oggetto l’acquisto di beni e servizi relativi alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione e alla gestione delle reti inerenti i servizi di comunicazione elettronica a banda larga su tecnologia 5G e acquisizione di componenti ad alta intensità tecnologica funzionali alla predetta realizzazione o gestione;
- l’esercizio di poteri speciali, con condizioni e prescrizioni, in relazione all’operazione notificata dalla società Vodafone S.p.a. consistente in accordi aventi ad oggetto l’acquisto di beni e servizi per la realizzazione e la gestione di reti di comunicazione elettronica basate sulla tecnologia 5G;
- l’esercizio dei poteri speciali in relazione all’informativa notificata dalla società TIM S.p.a. relativa agli accordi conclusi prima del 26 marzo relativi ad apparati e sistemi di comunicazione rispetto ai quali la tecnologia 5G può essere considerata una naturale evoluzione;
- l’esercizio dei poteri speciali, con prescrizioni, in relazione all’informativa notificata dalla società Wind Tre S.p.a. circa gli accordi stipulati con la società Huawei, aventi ad oggetto l’acquisto di beni e servizi per la realizzazione e la gestione di reti di comunicazione elettronica basate sulla tecnologia 5G;
- l’esercizio dei poteri speciali in relazione all’informativa notificata dalla società FASTWEB S.p.a. relativa all’acquisto dalla società ZTE Corporation degli apparati relativi alle componenti radio per la realizzazione dell’ultima tratta della rete 5G FWA”.
Linkem, Vodafone, TIM, Wind Tre e Fastweb vedranno pertanto le proprie strategie di sviluppo della Rete assoggettate ai paletti che lo Stato intenderà imporre: il tentativo del Governo è di garantire uno standard di sicurezza sufficiente ed univoco, azione che nella sollecitudine con cui è stato portato avanti sembra far trasparire una certa urgenza d’azione.
Il Governo Conte-Bis sarà pertanto ricordato come quello che al suono della prima campanella avrà immediatamente operato sul tema del 5G: un motivo d’urgenza del tutto interessante, del quale sarà utile capire le conseguenze in divenire.