I 6 migliori strumenti AI per fare ricerche online

I 6 migliori strumenti AI per fare ricerche sul web

La classifica dei 6 migliori strumenti AI per fare ricerche e approfondimenti online in modo veloce ed esaustivo.
I 6 migliori strumenti AI per fare ricerche sul web
La classifica dei 6 migliori strumenti AI per fare ricerche e approfondimenti online in modo veloce ed esaustivo.

Sono finiti i tempi delle ricerche online che risucchiano ore e ore, tra pagine poco rilevanti e dati sparsi qua e là. Ma oggi è tutto cambiato. L’intelligenza artificiale può setacciare il web per noi, scovando esattamente quello che serve – che sia un consiglio veloce sui migliori agriturismi vegani nei dintorni o il materiale per quella tesi che si continua a rimandare da troppo tempo.

6 fantastici strumenti AI per fare ricerche online approfondite

Ecco 6 strumenti AI per fare ricerche online, che faranno risparmiare un sacco di tempo da dedicare a cose più importanti… come guardare un’altra puntata di LOL 5 senza sensi di colpa!

1. Perplexity

Perplexity è un vero fuoriclasse se si cerca uno strumento che funzioni come un motore di ricerca. Per ogni topic che si digita, restituisce un ragionamento esaustivo e una lista di fonti da cui ha attinto. Non solo: fornisce anche un riassunto della risposta e domande di follow-up per scavare più a fondo, se serve.

Ma il bello arriva con la funzione Deep Research. Qui Perplexity parte da un’informazione iniziale sulla propria query, poi si tuffa in profondità per scovare statistiche e citazioni pertinenti. Alla fine presenta il tutto in tre schede: Deep Research, Images e Sources. La completezza di Perplexity batte di gran lunga Copilot e ChatGPT (anche se gli abbonamenti Pro e Plus sono da tenere in considerazione). Con Perplexity si avranno articoli, immagini e video sempre a portata di mano.

La cosa migliore, è usare Perplexity dal browser, visto che l’app desktop non offre vantaggi extra. Oppure si può scaricare su iOS o Android.

2. ChatGPT Deep Research

ChatGPT Deep Research è un alleato prezioso per scoprire dati e fonti per i progetti di ricerca più ambiziosi. È lo strumento perfetto per studenti, ricercatori o professionisti alle prese con paper e analisi. Al momento è disponibile per gli utenti ChatGPT Plus e PRO.

Mentre setaccia il web, ChatGPT tiene aggiornati in tempo reale su ciò che trova mentre “scava” tra le fonti. Così ci si può già fare un’idea dell’argomento man mano che procede, il che è utilissimo visto che di solito ci mette almeno 3-5 minuti a incrociare i dati e a presentare il risultato finale. Una volta conclusa la ricerca, ChatGPT restituisce un’analisi completa, con tanto di fonti per ogni punto affrontato. Si può cliccare sopra per approfondire ulteriormente. Chi ha un abbonamento premium, ha diritto a un numero limitato di crediti mensili per le ricerche Deep.

3. NotebookLM di Google

Grazie all’aggiornamento Discover Sources, in NotebookLM ora è possibile anche fare ricerche online. Per chi ancora non conoscesse questo strumento incredibile, è in grado di generare riassunti sotto forma di podcast (con tanto di conduttori che discutono) semplicemente dandogli in pasto PDF, Slide, Documenti di Google, ecc.

La nuova funzione di NotebookLM serve a scoprire nuove fonti online direttamente all’interno del proprio notebook, senza dover aprire mille schede del browser. Quando si scrive una breve descrizione del tema che ti interessa (ad esempio, “l’impatto dell’AI sull’educazione“), la funzione scansiona centinaia di articoli, siti, paper e fonti attendibili dal web. Poi seleziona fino a 10 fonti rilevanti, accompagnate da riassunti sintetici che spiegano in poche righe perché quella fonte è utile per l’argomento che si sta trattando.

Con un clic è possibile aggiungere una fonte al proprio notebook per tenerla a portata di mano, oppure includerla tra le fonti che l’AI userà per aiutare a scrivere, riassumere o generare testi. Per provare la nuova funzione di NotebookLM di Google, basta andare su notebooklm.google.com; apri uno dei propri notebook; cliccare sul pulsante “Discover” nel pannello laterale “Sources” e descrivere l’argomento. E voilà: in pochi secondi, si avrà una selezione ragionata di fonti da usare come base per il proprio lavoro.

4. Microsoft Copilot

Copilot magari non è al livello di ChatGPT o Perplexity quanto a ricerche approfondite, ma la versione base è comunque competitiva. Dove brilla davvero è nella visualizzazione delle informazioni: sa presentare i dati in modo chiaro e ordinato. Un esempio concreto? Le mappe mentali generate da Copilot sono spesso più stabili e meno soggette a errori grafici rispetto a quelle offerte da ChatGPT.

Lo stesso discorso vale per le tabelle generate da Copilot: sono uno strumento pratico e ben strutturato, utile in diversi contesti. Ad esempio, si possono usare per confrontare caratteristiche e prezzi di prodotti prima di un acquisto, oppure per riassumere dati importanti quando si fa una ricerca, come numeri, percentuali o tendenze.

Per accedere a Copilot è sufficiente un account Microsoft o GitHub personale. La versione base è gratuita, altrimenti c’è l’abbonamento a 22 euro al mese con prova gratis di 30 giorni.

5. iAsk

Con iAsk si possono filtrare i prompt e ottenere risposte più precise, scegliendo tra:

  • Question
  • Academic
  • Instant
  • Forums
  • Wiki
  • Expert

È possibile integrare iAsk nel proprio motore di ricerca installando l’estensione per Chrome. Oppure si possono fare le domande direttamente nella web app. C’è anche la modalità Incognito se non si vuole salvare la cronologia, e non serve un account per usare il tool.

Le risposte che si ricevono, attingono ad articoli online, social media e altre fonti, con un mix di testo, video e immagini. Se serve altro materiale, si può usare la funzione “Elaborate”. Oppure approfondire con la scheda Related Questions o con un follow-up. E se la risposta è troppo confusa? Niente paura, c’è il tasto Simplify per avere spiegazioni più chiare.

6. LitMaps

Per le ricerche accademiche, LitMaps è uno degli strumenti più validi in circolazione. Questo tool è pensato appositamente per il mondo scientifico, quindi è perfetto per chi deve scrivere tesi di laurea, articoli o paper di ricerche. Il suo punto forte? Aiuta a trovare connessioni tra i vari studi scientifici. Per esempio, se si sceglie un paper, LitMaps mostrerà una lista di articoli simili o collegati, per esplorare l’argomento in modo più approfondito.

Un’altra funzione interessante è la possibilità di filtrare i risultati per data o per rivista, così da concentrarsi solo sulle fonti più recenti o autorevoli. Inoltre, è possibile vedere quali articoli sono poco citati, un dettaglio utile per capire quanto un paper è stato influente nella comunità scientifica. Certo, per una panoramica completa è necessario comunque leggere i paper, ma i riassunti automatici aiutano a capire se un paper merita o meno un approfondimento.

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Pubblicato il
16 apr 2025
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