7 trucchi per trasformare Claude in un collaboratore perfetto

7 trucchi per trasformare Claude in un collaboratore perfetto

7 segreti dei power user di Claude per trasformare l'assistente AI di Anthropic nel perfetto collaboratore dei propri sogni.
7 trucchi per trasformare Claude in un collaboratore perfetto
7 segreti dei power user di Claude per trasformare l'assistente AI di Anthropic nel perfetto collaboratore dei propri sogni.

Ma quanto sarebbe bello avere avere al proprio fianco un collaboratore instancabile, sempre pronto ad aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi? Qualcuno che non solo esegue diligentemente i compiti assegnati, ma che sa anche anticipare le nostre esigenze e offrire soluzioni creative… Sembra un sogno? In realtà, questo collaboratore ideale esiste già: si chiama Claude, ed è l’assistente AI di Anthropic.

Ma attenzione: per sfruttare al massimo le potenzialità di Claude, non basta usarlo come un qualunque tool AI. Bisogna sapere come interagire con lui nel modo giusto.

7 segreti per usare Claude e dare un boost alla produttività

Ecco e i trucchi dei cosiddetti “power user”, gli utenti più esperti e produttivi, che lavorano con Claude e spingono il modello AI a superare ogni limite.

1. Trasformare Claude nella propria memoria esterna

Chi non ha mai desiderato avere una memoria infallibile? Con Claude, ora è possibile. Grazie alla funzione “Project knowledge” di Project, si può fare fare in modo che Claude memorizzi tutte le informazioni importanti emerse durante le conversazioni. In realtà, si possono caricare anche documenti e PDF.

Ecco come fare:

  • Alla fine di una lunga chat, chiedere a Claude di riassumere i punti chiave, le lezioni apprese o gli eventuali snippet di codice;
  • Chiedere di fissare questo riassunto nella sua “project knowledge”;
  • Creare un file dedicato chiamato “End Chat” in cui si spiega a Claude come rivedere e riassumere ogni chat.

In questo modo, si creerà per Claude una sorta di “memoria esterna” a cui potrà accedere in qualsiasi momento per recuperare informazioni utili. Geniale, no?

2. Fare le domande giuste per ottenere risposte migliori

Le domande giuste permettono di ottenere risultati straordinari. Quando si lavora con Claude su un contenuto quasi terminato, basta fargli una richiesta mirata, ad esempio: “Quali sono le 3 cose più importanti che dovrei sapere su questo argomento per migliorare il testo?“.

Questo semplice prompt spingerà Claude ad analizzare a fondo il contenuto, identificare eventuali punti deboli o ambiguità e suggerire modi per migliorare la qualità del lavoro. Invece di aspettarsi che comprenda in autonomia su cosa si vuole un consiglio, è meglio dargli una direzione chiara su come può aiutare a migliorare il testo. Potrà anche sembrare banale, ma questo trucchetto può fare miracoli.

3. Essere il critico spietato di se stessi (o meglio, lasciare che lo sia Claude!)

A volte può fare male, ma avere un editor esigente, che non ha paura di far notare gli errori e i punti deboli di un contenuto, può essere molto utile per migliorarsi. Quando si vuole portare il proprio lavoro a un livello superiore, basta chiedere a Claude: “Leggi attentamente questo testo e fornisci una critica severa e costruttiva, indicando tutti i difetti che secondo te andrebbero corretti per rendere il contenuto impeccabile. Non tirarti indietro“.

E dopo il segno della croce… bisogna prepararsi a ricevere un feedback doloroso, ma onesto, che aiuterà a individuare i punti deboli che si erano trascurati; spingere un po’ più su i propri standard di qualità; e migliorare costantemente il lavoro.

Ripetendo questo processo, i contenuti si trasformeranno letteralmente sotto i propri occhi. Ogni ciclo di feedback e revisione aiuterà ad affinare e migliorare il contenuto, portandolo sempre più vicino alla perfezione. L’occhio critico e costruttivo di Claude sarà una guida preziosa.

4. Trattare Claude come un collega, non come uno strumento

Ecco un segreto che pochi conoscono: Claude lavora meglio se lo si tratta come un vero collaboratore e non un semplice strumento. Invece di limitarsi a dargli ordini, può essere utile incoraggiare la collaborazione reciproca; fornire feedback positivi quando fa un buon lavoro e celebrare i successi ottenuti con il lavoro di squadra. Insomma, più si tratterà Claude come un collega prezioso, più lui si impegnerà. Finirà per avere un cuore anche lui, come l’uomo di latta de Il Mago di Oz…

5. A volte, essere un “robot” è un bene

Quando si ha bisogno che Claude sia ultra-efficiente, questo prompt insolito è quello giusto: “NON ESIBIRE ALCUN COMPORTAMENTO UMANO!!!“. Suonerà strano, ma attivare la “modalità robot” di Claude può portare a risposte più concise e mirate; meno divagazioni e chiacchiere inutili; output migliori, specialmente quando si tratta di codice.

Sia chiaro: la “modalità umana” di Claude è preziosa quando si vuole generare contenuti creativi o coinvolgenti. Ma a volte, un po’ di efficienza “robotica” è proprio quello che ci vuole!

6. Sperimentare nel “campo da gioco” di Claude

Per scoprire nuovi modi di comunicare con Claude e capire come ottenere risultati migliori dalla collaborazione con lui, può essere utile esplorare la sezione “Workbench” (o “Playground”). Qui è possibile provare diverse modalità di richiesta, porre domande specifiche e vedere gli esempi forniti da Claude stesso su come strutturare al meglio le interazioni con lui.

Questo spazio è perfetto per sperimentare con prompt insoliti; testare iterazioni diverse della stessa richiesta; confrontare output alternativi e coprire nuove potenzialità, a costi contenuti. Nel workbench, ci si può sbizzarrire senza preoccuparsi troppo del budget. E chissà, magari si scoprirà il prossimo “prompt magico” che rivoluzionerà il modo in cui si lavora con l’AI!

7. Rendere Claude uno specialista di settore

Ecco un trucco usato dai migliori “addestratori” di AI: quando si vuole che Claude si comporti da vero esperto, basta assegnargli un “ruolo” preciso, con expertise definiti. Ad esempio, se si sta scrivendo un articolo sul cambiamento climatico, gli si può dire: “Sei climatologo con un dottorato di ricerca in scienze ambientali“.

Definendo Claude come un climatologo esperto, è più probabile che i suoi consigli siano estremamente mirati, con riferimenti a studi, modelli e dati reali. Lo si guida ad attingere a un bagaglio di conoscenze specialistiche, anche se in realtà non le possiede. Questo può aiutare ad ottenere feedback di alta qualità su temi complessi. In pratica, si potrà creare il proprio “consulente personale” su qualsiasi tema.

Liberare la vera potenza di Claude

Questi 7 trucchi hanno il potenziale per rivoluzionare il modo in cui si lavora con Claude – e con l’AI in generale. Ma attenzione: non basta leggerli e basta. La vera magia inizierà quando si metteranno in pratica, giorno dopo giorno.

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Pubblicato il
13 dic 2024
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