Roma – “79 cents – Nuovo prezzo di masterizzazione – Il più basso in assoluto”. Così la home page di Listen.com accoglie da qualche ora i visitatori interessati a comprare musica in rete.
Quei 79 centesimi sono il primo passo di una strategia dell’azienda, in procinto di essere acquisita da RealNetworks, tesa a combattere l’arrivo sul mercato della corazzata della distribuzione di musica a pagamento, Apple iTunes. Un servizio capace di vendere due milioni di brani, 99 centesimi l’uno (meno se acquistati in gruppo) nei primi dieci giorni dal lancio.
Il prezzo di riferimento è quello dello scaricamento di un unico brano che possa poi essere masterizzato dall’utente, laddove la possibilità di masterizzare viene promossa come emblema della massima flessibilità nell’ascolto della musica acquistata. Come noto, i primi jukebox a pagamento legali, appoggiati dalle major del disco, hanno limitato enormemente le possibilità di utilizzo dei brani comprati da parte dell’utente, un errore in cui Apple non è caduta.
Va detto che le differenze tra i due servizi rimangono sostanziali. Listen.com, infatti, prevede un “canone di abbonamento” per chi vuole masterizzare la musica scaricata, di 9,95 dollari al mese. Questa cifra comprende anche una serie di funzionalità di streaming, cioè di ascolto della musica in rete e la possibilità di acquistare a 79 centesimi brani da masterizzare.
Difficile pensare che i 79 centesimi non rientrino nel tentativo di catturare l’attenzione degli utenti più di quanto non abbia fatto Apple, considerando anche il fatto che per alcune settimane il prezzo era stato abbattuto con una promozione fino a 49 centesimi a brano.