Il CEO di Google Sundar Pichai ha mentito per rassicurare i professionisti del web? A maggio 2024 ha affermato che le AI Overview, i riassunti dell’intelligenza artificiale che appaiono nei risultati di ricerca di Google, avrebbero permesso a coloro che “inseriscono contenuti e link al loro interno” di ottenere “tassi di clic più elevati“. Un anno dopo, mentre la funzione inizia a essere testata seriamente in Europa (in Italia la funzione AI Overview è arrivata alla fine di marzo), Ahrefs ha pubblicato uno studio che dimostra che questa promessa è ben lungi dall’essere mantenuta…
AI Overview di Google, i siti al primo posto perdono il 35% dei clic
Per realizzare lo studio, Ahrefs ha raccolto 300.000 parole chiave dal suo database. Le Keyword prese in considerazione sono quelle informazionali. Ahrefs, infatti, ha scoperto che il 99,2% di quelle che attivano le panoramiche AI sono di questa natura. Lo studio si è quindi basato su 150.000 parole chiave con una sintesi dell’AI e 150.000 senza.
Ahrefs ha quindi calcolato i tassi di click-through per marzo 2025 e li ha confrontati con quelli di marzo 2024, poco prima che arrivassero le AI Overview negli Stati Uniti. I risultati fanno riflettere. Lo studio rivela che la posizione 1 su Google, quella che tutti gli esperti SEO cercano di raggiungere, è di gran lunga la più colpita. Per le parole chiave che ora mostrano un riepilogo dell’AI, il tasso medio di clic è sceso dal 7,3% al 2,6% tra marzo 2024 e marzo 2025. Per quelle senza riepilogo dell’AI, il tasso medio di clic è sceso dal 5,6% al 3,1%.
Confrontando queste due tendenze, Ahrefs è stato in grado di stimare quale sarebbe l’attuale tasso di clic sulle query con AI Overview se questa funzione non esistesse: circa il 4%. Ciò consente di misurare con precisione l’impatto dei riassunti AI. Ad esempio, la presenza di un riepilogo AI comporta un calo del 34,5% del tasso di clic sulla prima posizione. Una perdita di visibilità notevole, concentrata sulla query più visibile di tutte.
Le AI Overview attirano l’attenzione a scapito dei risultati organici
Uno dei risultati principali dello studio è il modo in cui le AI Overview modificano l’esperienza dell’utente nella pagina dei risultati. Posizionati in cima alla SERP, questi blocchi generati dall’intelligenza artificiale offrono una risposta diretta e spesso completa, limitando notevolmente l’interazione con i link tradizionali.
Di conseguenza, anche i siti ben posizionati vengono relegati più in basso nella pagina dei risultati di ricerca e perdono visibilità. Il semplice fatto di apparire nel riepilogo dell’AI non è sufficiente a compensare questa perdita, perché nella maggior parte dei casi l’utente di Internet (sempre più pigro) non clicca più.
D’altro canto, quest’analisi spiega anche perché le pagine classificate più in basso abbiano registrato un aumento del traffico grazie ai sommari AI di Google.