Non è bastata neppure la maxi-penale da 5 milioni di dollari pagata da Earthlink per aver fallito gli obiettivi che lei stessa aveva proposto al Municipio: quei soldi, o almeno una buona fetta del totale, basteranno appena a mettere in piedi una rete senza fili che offra la connettività a scuole, biblioteche e istituzioni pubbliche in generale, il resto garantirà la fornitura di PC ad alcune famiglie svantaggiate. Per quasi tutti i cittadini di Houston , Texas, resterà obbligatorio l’abbonamento ad un ISP tradizionale: e dire che negli ultimi mesi la sperimentazione di una rete aperta aveva illuso molti.
Per alcune settimane, infatti, la rete wireless cittadina ha garantito alle zone maggiormente digital-divise ed economicamente deboli della quarta città per popolazione complessiva degli USA una copertura gratuita e in banda larga. Ora il comune ha fatto sapere che solo di sperimentazione appunto si trattava, e che a giorni il tutto verrà protetto da una password: un portavoce dell’amministrazione ha comunicato che il progetto non aveva mai preso in considerazione l’ipotesi di fornire connettività gratuita , e che invece gli sforzi delle casse pubbliche saranno tutti indirizzati a “garantire che tutti coloro che non hanno un computer a casa, e che non sono in grado di usarlo, abbiano l’opportunità di farlo”.
In sostanza il progetto della municipalità di Houston è di rendere il WiFi cittadino un veicolo di promozione della qualità della vita, vincolandolo a programmi di reinserimento dei soggetti che sono cresciuti o vivono tuttora nelle aree più povere del tessuto urbano – e solo a loro. Una scelta filosofica , dunque, ma che probabilmente garantisce anche gli admin dal problema principale vissuto in alcune esperienze precedenti di wireless cittadino gratuito: l’affollamento e la conseguente carenza di banda.
Non è un caso se i progetti di San Francisco , Chicago , Philadelphia e di molte altre città statunitensi (e non solo) sono prima o poi andati incontro a momenti di difficoltà : le previsioni iniziali sui requisiti tecnici necessari alla gestione di questi network over the air si sono rivelate inesorabilmente inferiori alle reali esigenze per garantire a tutti l’accesso promesso, facendo lievitare (e in alcuni casi più che raddoppiare) gli investimenti occorrenti a portare a termine il lavoro.
L’alternativa, quella di far pagare per accedere alla rete, non sembra convincere gli utenti: se bisogna sborsare quattrini , è l’opinione di molti, tanto vale dirottare i propri investimenti su una connessione tradizionale, privata e magari pure con banda garantita, invece di dover restare in balìa delle incertezze di un network pubblico che – come in questo caso – rischi di sparire da un giorno all’altro o di venire monopolizzato da qualche furbetto.
La scelta di Houston, in ogni caso, non sembra accontentare e convincere proprio tutti: erano in molti a sperare che diventasse davvero possibile navigare senza fili gratuitamente da ogni parte della città. In ogni caso, il progetto del municipio va nella stessa direzione di analoghe iniziative come quella di Mexico City : trasformare il WiFi in uno strumento di coesione sociale, nonché di sviluppo economico, per tutti i cittadini di una metropoli e partendo da quelli meno dotati dal punto di vista finanziario. Con una sfumatura diversa è quanto si punta a fare anche a Milano per l’Expo2015 , mentre a Houston la copertura gratuita dovrebbe essere garantita solo nel centro cittadino.
Luca Annunziata