Buxelles – In un copione già rappresentato gli esponenti dell’Unione europea e degli Stati Uniti delegati alla privacy si sono accordati per un nuovo termine ultimo entro il quale occorrerà trovare un accordo sulla gestione dei dati personali da una parte e dell’altra dell’Atlantico. Entro il prossimo marzo un’intesa lungamente e vanamente ricercata dovrà saltar fuori, pena un ostacolo notevolissimo sulla strada dell’e-commerce e un grande rischio per la libertà digitale e la privacy degli utenti della rete.
Proprio sull’estensione del controllo sui propri dati personali si dividono UE e USA. Nell’Unione, infatti, complice una severa direttiva già in vigore, il dato personale viene considerato fondamentalmente proprietà dell’utente che ne può quindi disporre come ritiene. Negli Stati Uniti, pur nell’ambito di richiami ufficiali ad una seria autoregolamentazione, il dato viene in sintesi considerato anche come proprietà di chi lo gestisce…
Da qui enormi problemi, con l’Europa che teme di perdere un elemento essenziale per tentare l’impossibile, ovvero conservare strumenti di privacy per gli utenti internet, e gli Stati Uniti i cui commerci elettronici e non solo sono messi a rischio dalla direttiva europea. Una delle norme della direttiva, infatti, impedisce alle aziende della UE di trasferire dati personali ad aziende partner che risiedono in paesi, come gli Stati Uniti, non dotati di una severa politica di controllo sul trattamento dei dati personali.