Parigi – Europeana , canto encomiastico inneggiante all’Europa? Non esattamente. Presentato al Salone del Libro di Parigi, Europeana è il versante francese della Biblioteca Digitale Europea , progetto che entro il 2010 dovrebbe rendere disponibile online una sconfinata mediateca composta da sei milioni di testi di ogni genere , provenienti dagli archivi di tutta Europa.
Europeana sembra sopperire agli insuccessi , alle defezioni e ai ritardi di Quaero , il motore di ricerca che avrebbe dovuto rappresentare il corrispettivo europeo del search in Rete dominato dagli Stati Uniti. Europeana, dicono a Parigi, è la risposta europea alla rincorsa alla digitalizzazione made in USA , orgoglio di Google e di Open Content Alliance (a cui partecipano, fra gli altri, Microsoft e Yahoo! ).
Dieci milioni di euro l’anno , attinti ai contributi imposti sulle macchine da riproduzione e sulle fotocopie, costituiscono il budget annuale stanziato per Europeana, un budget che consentirà, entro la fine del 2007, di raggiungere le centomila opere digitalizzate. Un obiettivo delineato con decisione da Jacques Chirac, che, nelle dichiarazioni raccolte da France2 , ha invitato ad intensificare l’opera di negoziazione con gli aventi diritto, nel rispetto della proprietà intellettuale.
Per ora i 26 server di Europeana ospitano 12mila testi completi caduti in pubblico dominio, dai commentari italiani alle opere di Galileo Galilei “sotto gli auspicii di sua maestà il Re d’Italia” alle lettere di Rousseau nelle edizioni del XVIII secolo.
Le opere raccolte e indicizzate da Europeana sono scaricabili e consultabili anche in formato testuale , che, a differenza del formato immagine, consente un immediato copia-incolla e permette al motore di ricerca di operare anche all’interno dei testi. Le opere sono classificate in maniera accurata, sono consultabili per percorsi tematici. Europeana offre inoltre un servizio di bookmarking e di personalizzazione, che permette di apporre glosse e tag ai testi, invita a socializzare e a condividere le opere di ricerca svolte sui testi, offrendo spazi dedicati e strumenti di aggregazione.
Le opere raccolte in Europeana ( qui una demo in francese) sono per la maggior parte provenienti dalla Bibliothèque Nationale de France (che già sta lavorando a Gallica , progetto di digitalizzazione che raccoglie 90mila opere) e, in minor misura, dalla Biblioteca Nazionale Ungherese e da quella Portoghese, che si auspica convergeranno nel progetto della Biblioteca Digitale Europea. Europeana si propone infatti l’obiettivo di fornire alle altre biblioteche nazionali un modello da affinare in vista del progetto globale europeo, ha dichiarato a ZDNet France Jean-Noël Jeanneney, presidente uscente della Bibliothèque Nationale de France. Lo stesso Jeanneney si era fermamente schierato contro il dominio anglofono nell’ambito della cultura in Rete.
La Biblioteca Digitale Europea, nelle parole di Chirac, “costituisce per Francia ed Europa la sfida e l’ambizione di diffondere la conoscenza, la varietà di culture che ci arricchisce, rispettando il valore delle lingue e del sapere che sono alla base di un’identità condivisa”.
Gaia Bottà