A qualcuno piace breve: l'invasione video è arrivata

A qualcuno piace breve: l'invasione video è arrivata

TikTok, Instagram, Snapchat, YouTube, Facebook: tutti i social network ambiscono a colonizzare il mondo dei video brevi poiché ideali per il mercato adv.
A qualcuno piace breve: l'invasione video è arrivata
TikTok, Instagram, Snapchat, YouTube, Facebook: tutti i social network ambiscono a colonizzare il mondo dei video brevi poiché ideali per il mercato adv.

Corto, breve, rapido, ritmato, impattante, farcito, virale, semplice, unico, colorato, stupefacente, ironico. Ecco le caratteristiche dei video che stanno colonizzando il tempo passato online. Inizia tutto da Snapchat, ma è TikTok ad occupare la scena e far proprio il modello. Instagram è il primo a cogliere il pericolo ed a rispondere con i suoi Reel, in parallelo a YouTube che ha risposto con gli Short. Ora anche Facebook potrebbe entrare pesantemente nella partita, perché la verità di fondo è esattamente questa: il formato più virale e monetizzabile è quello breve, dunque non resta che investire per trasformare la propria piattaforma in un contenitore ideale per stimolare visualizzazioni, iscrizioni, fidelizzazione.

Corto, please

Un test, un po’ di grafica, musica, mescolare e (regola tassativa) durare meno di 1 minuto:

In seguito al terremoto che ha scosso le mura di Menlo Park, Mark Zuckerberg avrebbe tenuto un meeting interno incoraggiando Facebook a scommettere sui video brevi. Il motivo? La crescente concorrenza di Tik Tok: una concorrenza “senza precedenti“, esplicita Zuckerberg. Bisogna recuperare le iscrizioni, le view e il tempo delle nuove generazioni, affinché in questo formato possano esprimere il proprio modo di essere “social” e Facebook possa diventare una casa anche per loro.

Poche ore prima YouTube aveva sottolineato i propri successi con gli Short, esprimendo soddisfazione per i traguardi già raggiunti su questo fronte. In ballo ci sono infatti miliardi di visualizzazioni, il che ben si traduce in facile monetizzazione tramite inserzioni tra un video e l’altro senza cadute di attenzione. Un format ottimale soprattutto lato mobile, così come Tik Tok insegna e come Facebook avrebbe dovuto intuire in anticipo.

Ormai è chiaro da tempo: il parametro corretto per misurare un social network è il tempo che è in grado di ritagliare ai propri utenti. Ma non è più sufficiente, poiché con il tempo si è capito come un palinsesto più frammentato sia in grado di offrire un maggior numero di spazi per gli annunci, l’interazione ed il rinnovo infinito dell’engagement. Insomma: è più probabile che si guardino 10 video da 30 secondi che non uno solo da 5 minuti, ed inoltre 10 video da 30 secondi consentono di posizionare molta più pubblicità.

Il formato breve, insomma, è destinato a colonizzare l’esperienza social poiché di più facile produzione, perfetto per rapidi montaggi con app, ideale per consentire a chiunque di diventare “creator” e sublime per i format pubblicitari su cui monetizzare le piattaforme. Il formato corto non è un’aspirazione, insomma, ma una vera e propria esigenza destinata a deflagrare. Quanto durerà? Difficile a dirsi, ma è sicuramente un palcoscenico che sta cercando nuove idee virali su cui costruire i filoni espressivi del 2022.

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Pubblicato il
4 feb 2022
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