Che ne sarà della Didattica a Distanza (DaD)? Difficile, impossibile a dirsi. O meglio: la speranza di tutti è ovviamente che non ce ne sia più bisogno, ma un pizzico di pragmatismo costringe a immaginare una situazione in cui la DaD tornerà invece ancora utile ogni qualvolta un nuovo focolaio farà capolino a scuola costringendo classi (bolle) all’isolamento. Dunque è in realtà facile a dirsi: la DaD non scomparirà, la DaD resterà e resterà anche oltre la pandemia come soluzione di ripiego e di completamento.
Si sta cercando di archiviare un po’ troppo in fretta la DaD e la copertura mediatica al report Invalsi dei giorni scorsi ha ben raccontato quale sia il sentiment nei confronti della didattica da remoto. Stigmatizzata oltre ogni colpa effettiva, la DaD è uno strumento che in realtà ben ha saputo rispondere all’angolo in cui la pandemia ci ha costretti. Ci sono stati problemi, ci sono state disuguaglianze, ma l’alternativa non c’era: è stato il meglio che ci si poteva permettere nella peggiore situazione che potevamo immaginare. Soluzione emergenziale, che dopo un anno vede tutti meglio organizzati, ma che ancora apre chiare problematiche sull’efficacia della didattica.
Che ne sarà della DaD?
Che ne sarà dunque della DaD, ora? I dati parlano chiaro: i contagi a Roma sono quintuplicati, in altre città il ritmo è ormai quello di un raddoppio settimanale (che nel giro di un mese ci riporterà a cifre che oggi molti faticano anche solo ad ipotizzare) e tutto lascia supporre che entro breve anche in alcuni ospedali possano presentarsi le prime criticità. Proprio quest’ultimo quadro della situazione va fugato, ma dalla politica servirà il coraggio di anticipare i trend ed evitare di aspettare che la situazione sia ormai irrecuperabile. L’inerzia delle infezioni ormai lo conosciamo: al netto del vantaggio che già ci regalano ad oggi i vaccini, resta un’ampia fetta di popolazione ancora a rischio ed il mondo della scuola è pienamente coinvolta in questo gap. L’intero mondo giovanile è ancora fuori dalla copertura vaccinale, così come parte del corpo insegnanti. L’impasse su queste due aree è però evidente, con una situazione schiavizzata da troppi imbarazzi che non ci si riesce a scrollare di dosso.
Se la DaD è giocoforza destinata a tornare alla ribalta è perché il ritmo di vaccinazione, pur se alto, resta ridotto rispetto a quello dei contagi. Inoltre i contagi aumentano in modo esponenziale, mentre i vaccini sono già arrivati a regime e non potranno aumentare ulteriormente (anzi). Il braccio di ferro tra un virus che cerca di moltiplicarsi ed una popolazione di non-vaccinati ancora troppo ampia mette in vetrina tutti i rischi che correremo da qui all’autunno, tra nuove regole, nuove zone gialle e nuovi ambiti su cui applicare il Green Pass. Se i Chromebook in offerta vanno a ruba, è perché in molti si stanno già preparando ad ogni evenienza.
A dirlo sono i dati: la Dad è un’opzione che nessuno vorrebbe, ma che ancora una volta sarà la miglior soluzione ad una situazione in peggioramento.