In attesa del suo funerale a Highland Park (Illinois), la procura federale nel distretto del Massachusetts ha lasciato cadere tutte le accuse nei confronti di Aaron Swartz , il compianto hacker che avrebbe rischiato fino a 35 anni di prigione per la fuoriuscita di milioni di documenti dall’archivio JSTOR. In un comunicato ufficiale, la famiglia di Swartz si era scagliata contro le stesse autorità statunitensi, accusate di aver contribuito alla tragica morte del ragazzo con tattiche intimidatorie e fortemente persecutorie.
Nella sezione We the People del sito ufficiale della Casa Bianca, una petizione ha chiesto l’immediata rimozione di Carmen Ortiz dal suo attuale incarico di procuratore federale . Con oltre 25mila firme – superata dunque la soglia necessaria per ottenere una risposta dal governo – i cittadini a stelle e strisce temono un funzionario che “non comprende il concetto di proporzionalità”, mostrando atteggiamenti appunto intimidatori per estorcere forme di confessione in violazione delle libertà individuali.
Nel frattempo su varie piattaforme digitali continua il grande omaggio della Rete al talento cristallino di Aaron Swartz. Fervido sostenitore di una Internet aperta, Swartz sarà ricordato su Github con una serie di documenti-ricordo inviati dagli utenti, con materiali che dovranno sfruttare licenze Creative Commons e strumenti software open source . Sul sito MuckRock sono poi state pubblicate tutte le richieste inviate dall’hacker in base alla legge nota come Freedom of Information Act (FOIA). ( M.V. )