Londra – I “soliti ignoti” hanno sottratto migliaia di numeri di carta di credito : secondo una ricostruzione fornita da fonti indipendenti al circuito bancario, i cracker avrebbero sottratto i dati direttamente da un database del sistema MasterCard , una notizia della quale al momento però non v’è certezza. Il furto, scoperto da una cliente di una grande banca britannica, la Clydesdale Bank , ha immediatamente sollevato le attenzioni della stampa specialistica.
L’istituto di credito britannico si è detto estraneo al fatto ed ha dichiarato di essere stato contattato da MasterCard, accortasi della fuga di dati. I portavoce di MasterCard hanno quindi reso noto l’accaduto, specificando comunque che non ha “causato alcuna perdita di denaro” e che “i dati personali sono stati bloccati prima dello scoppio di qualsiasi conseguenza spiacevole”.
Un elemento di preoccupazione, secondo i cronisti di Silicon.com , è che MasterCard avrebbe calato sul caso una cortina di silenzio rifiutandosi di rilasciare qualsiasi dettaglio sulla natura e le modalità del furto. Stando ad un articolo apparso sulla testata londinese, MasterCard non ha spiegato né come sia avvenuto il furto né quali banche europee siano interessate alla cosa, né quale metodo antifrode sia stato utilizzato per “neutralizzare” gli effetti di questa sottrazione e dunque per quale ragione i consumatori dovrebbero sentirsi tranquilli. Il che potrebbe però non essere del tutto fuori luogo, come sembra invece suggerire Silicon.com, visto che su questi eventi deve indagare la magistratura e ad inchiesta aperta non è inconsueto incorrere in un “muro” di silenzi.
La sicurezza dei sistemi di pagamento basati su codici numerici è una questione centrale per lo sviluppo di Internet e del commercio globale. La ITU , l’ente delle Nazioni Unite per le telecomunicazioni, ha da poco lanciato un sondaggio internazionale per cercare di tastare il terreno e controllare il grado di fiducia che gli utenti Internet ripongono nell’uso delle carte di credito per gli acquisti online.
Negli ultimi mesi è giunto alla ribalta anche un ricco traffico via IRC : “rivenditori” di carte di credito sottratte abusivamente che tentano di lucrarci sopra. Secondo un’inchiesta del quotidiano inglese The Times , la maggior parte dei furti di carte di credito si svolge e si consuma interamente tra le maglie della Rete.
Tommaso Lombardi