Il Garante per la protezione dei dati personali ha annunciato la creazione di una task force interdipartimentale per stabilire le misure necessarie ad impedire l’accesso abusivo alle banche dati pubbliche e private. Il comunicato dell’autorità è correlato alle notizie riguardanti il furto di migliaia di dati appartenenti a persone di alto profilo (imprenditori e politici) da parte di Equalize, un’azienda milanese che offre un servizio di business intelligence.
Enorme mercato di informazioni confidenziali
L’indagine della Procura di Milano ha portato all’arresto domiciliare di quattro persone, tra cui Carmine Gallo, ex poliziotto e fondatore di Equalize. Altri soggetti sono stati indagati per aver contattato la società, tra cui Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica. Gli “hacker” di Equalize sono riusciti ad accedere a varie banche dati, ottenendo oltre 800.000 fascicoli attraverso la piattaforma Beyond.
I dati riservati e sensibili sono stati sottratti dal sistema informativo del Ministero dell’Interno (CED), dall’archivio usato per le indagini dalle forze di polizia (SDI), dalla banca dati usata dalla Banca d’Italia per le segnalazioni delle operazioni sospette (SIVA) e dalla banca dati dell’Agenzia delle Entrate. L’organizzazione ha inoltre sottratto informazioni dal Fascicolo Sanitario Elettronico e dalla banca dati dell’INPS.
Pasquale Stanzione, presidente dell’autorità garante della privacy, ha dichiarato:
Il fenomeno degli accessi abusivi alle banche dati pubbliche e private è da sempre all’attenzione del Garante per la protezione dei dati personali e negli anni è stato oggetto di numerosi provvedimenti volti ad innalzare le misure di sicurezza sia da un punto di vista tecnico che organizzativo.
In seguito alle notizie sulle attività di Equalize è stata creata una task force interdipartimentale per individuare le misure tecniche e organizzative da implementare a protezione delle banche dati. In particolare quelle che riguardano gli accessi da parte del personale autorizzato e le operazioni di gestione e manutenzione.
L’accesso abusivo alle banche dati rappresenta anche un serio pericolo per la sicurezza nazionale. Al momento non è noto se le informazioni sono state vendute a terzi. Gli indagati avevano rapporti con la criminalità organizzata e servizi segreti di altri paesi.