Google ha tentato di evitare l’avvio del processo chiesto da alcuni utenti statunitensi tramite class action. Il giudice Richard Seeborg ha respinto la mozione (PDF), quindi l’azienda di Mountain dovrà difendersi in tribunale dalle accuse di violazione della privacy con la funzionalità “Attività web e app” dell’account Google. La prima udienza è prevista nel mese di agosto.
Google invia i dati agli sviluppatori
La causa riguarda le impostazioni relative alle “Attività web e app” dell’account Google. Quella principale consente di salvare le attività su siti e app Google, incluse le informazioni associate come la posizione, per offrire ricerche più veloci, consigli migliori ed esperienze più personalizzate su Maps, Ricerca e altri servizi Google.
Dopo aver attivato quella principale è possibile attivare anche due impostazioni secondarie che includono cronologia di Chrome, attività svolte su siti, app e dispositivi che usano i servizi Google e registrazioni vocali e audio. Le attività possono essere eliminate manualmente o automaticamente in qualsiasi momento.
Nella denuncia viene evidenziato che i dati sono comunque inviati agli sviluppatori di app di terze parti tramite Google Analytics for Firebase (GA4F). Questo strumento analitico gratuito, integrato nel 60% delle app più popolari, fornisce agli sviluppatori informazioni sull’utilizzo delle app. GA4F invia automaticamente a Google le interazioni pubblicitarie di un utente indipendentemente dalle impostazioni di Attività web e app. Google, a sua volta, fornisce l’analisi dei dati agli sviluppatori.
L’azienda di Mountain View afferma che i dati sono anonimi e non permettono di risalire all’identità degli utenti. Il giudice ha respinto la mozione per un giudizio abbreviato. Il processo inizierà il 18 agosto. In caso di sconfitta, Google dovrà pagare un risarcimento danni.