L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha respinto gli impegni assunti da DAZN e TIM per rimediare a possibili violazioni della concorrenza derivanti dall’accordo sottoscritto a marzo 2021. La notizia è stata pubblicata dal Codacons, in quanto intervenuta nel procedimento in rappresentanza dei diritti degli utenti. L’associazione dei consumatori ha presentato ieri un esposto contro gli aumenti degli abbonamenti per la stagione 2022-23.
Esito del procedimento entro il 31 marzo 2023
Come è noto, DAZN ha ottenuto l’esclusiva per la trasmissione delle partite di serie A fino alla stagione 2023-24, pagando 840 milioni di euro all’anno. TIM ha pagherà invece 340 milioni alla società inglese per lo streaming su TIMVISION (ma è in corso la rinegoziazione del contratto). In seguito alla denunce presentate da Sky Italia e diversi operatori telefonici, AGCM aveva avviato un’istruttoria per verificare l’esistenza di una possibile intesa restrittiva della concorrenza tramite l’accordo sottoscritto dalle due aziende.
Dopo aver ricevuto rassicurazioni da DAZN e TIM, l’autorità antitrust aveva deciso di non applicare le misure cautelari, dando via libera alla trasmissione delle partite. Il Codacons svela ora che gli impegni delle due società non sono sufficienti per eliminare i “i profili anticoncorrenziali individuati nella delibera di avvio dell’istruttoria“, in quanto “non si sono tradotti in modifiche contrattuali condivise, tali da eliminare le criticità concorrenziali“.
Il procedimento verrà concluso entro il 31 marzo 2023 (la scadenza precedente era 30 giugno 2022). TIM ha dichiarato che “valuterà le azioni da intraprendere“, mentre DAZN ha comunicato che “prende atto del provvedimento dell’autorità che proroga il termine di conclusione del procedimento e, in attesa della comunicazione delle risultanze istruttorie, continuerà ad agire al fine di assicurare la conformità dell’accordo“.