Il TAR del Lazio ha confermato le sanzioni inflitte a DAZN e TIM dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) a luglio 2023. L’accordo sottoscritto tra le due società, relativo alla trasmissione delle partite di Serie A per il triennio 2021-24, poteva rappresentare una limitazione della concorrenza.
Multe confermate per DAZN e TIM
Al termine dell’indagine avviata l’8 luglio 2021, l’autorità antitrust ha inflitto una multa di 7.240.250,84 a DAZN e 760.776,82 euro a TIM per la violazione dell’art. 101 del TFUE (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea). Le due società hanno successivamente presentato ricorso al TAR del Lazio. Sky Italia, Wind Tre, Fastweb e Iliad Italia hanno chiesto il rigetto dei ricorsi.
L’accordo esclusivo prevedeva la trasmissione delle partite di Serie A tramite l’app DAZN installata sui TIM Box, offerto solo ai clienti TIM tramite il servizio TIM Vision. DAZN aveva promesso di non concludere accordi con altri operatori, di non estendere il precedente contratto con Vodafone e di non consentire l’installazione dell’app sui decoder Sky. In cambio TIM si era impegnata a pagare 400 milioni all’anno e migliorare lo streaming con la sua CDN (Content Delivery Network).
L’autorità aveva inoltre avviato un sub-procedimento cautelare che avrebbe portato al blocco della trasmissione delle partite. TIM ha deciso di fornire l’accesso a TIM Vision (e quindi a DAZN) anche ai clienti di altri operatori, mentre DAZN ha consentito a Sky di installare l’app sui decoder.
Il TAR del Lazio ha respinto i ricorsi e confermato le sanzioni per DAZN e TIM. I giudici amministrativi hanno invece accolto i risorsi presentati da Fastweb e Sky, in quanto AGCM ha considerato la fine dell’infrazione ad agosto 2021, quando TIM e DAZN hanno comunicato gli impegni. In realtà, l’infrazione è cessata il 3 agosto 2022, quando le due società hanno sottoscritto un nuovo accordo. L’autorità antitrust deve quindi riavviare il procedimento istruttorio per modificare o sostituire il provvedimento.