Acer ha presentato due notebook che hanno già ricevuto le lodi dell’organizzazione ambientalista Greenpeace. I due portatili, gli Aspire 3811TZ e 3811TZG con schermo da 13,3 pollici, si distinguono non soltanto per l’elevata efficienza energetica del loro hardware, ma anche e soprattutto per il fatto di essere quasi interamente costruiti con materiali riciclabili e biodegradabili.
Acer afferma che i materiali di cui sono composti i suoi notebook “a impatto zero” non contengono né plastiche a base di PVC (PolyVinyl Chloride), le quali non sono biodegradibili e rilasciano nell’ambiente sostanze tossiche, né i ritardanti di fiamma a base di bromo (BFR), considerati anch’essi altamente dannosi per l’ambiente.
“Le caratteristiche chimiche del PVC e dei BFR possono generare, in fase di smaltimento dei prodotti che ne fanno uso, sostanze tossiche come le diossine e i furani” ha spiegato Acer in un comunicato. “Di conseguenza, l’eliminazione di PVC e BFR dai prodotti di Acer contribuirà a proteggere il nostro ambiente dall’avvelenamento causato dall’elettronica di consumo”.
Oltre ad essere privi di sostanze altamente tossiche, Acer afferma che i suoi portatili sono altresì fabbricati con materiali facilmente riciclabili. Il design modulare dei nuovi sistemi consentirebbe inoltre agli utenti, inclusi quelli meno esperti, di sostituire facilmente tutti i componenti vitali del portatile.
I nuovi Aspire sono stati progettati anche per minimizzare i consumi energetici: entrambi i modelli sono certificati Energy Star 5.0 e, secondo Acer, assorbono fino al 40 per cento in meno di energia rispetto ai notebook tradizionali, fornendo fino ad 8 ore di autonomia.
Al cuore dei notebook verdi di Acer c’è la piattaforma a basso consumo Intel CULV, la stessa alla base degli altri ultraportatili della line Timeline a cui 3811TZ e 3811TZG appartengono.
PC World fa notare che, nonostante la grande attenzione all’ambiente dimostrata con i suoi nuovi Aspire, Acer appare in ritardo nei suoi piani di conversione ai materiali “verdi”: la testata americana sostiene infatti che, nel 2005, Acer promise di eliminare completamente dai suoi prodotti PVC e BFR entro il 2009.
Alessandro Del Rosso