Un piccolo tablet, degno successore dei netbook che furoreggiavano solo un paio d’anni or sono: le indiscrezioni sono partite con la pubblicazione incauta tra le offerte di Amazon della scheda dell’ Acer Iconia W3-810 , un prodotto tutto touch e schermo equipaggiato non del più comune Windows RT ma di un normale Windows 8. Il mondo x86 su un prodotto da meno di 400 dollari e dotazione di tutto rispetto.
Schermo 8,1 pollici con risoluzione 1280×800, processore Atom dual-core 1,8GHz (ma “solo” Clover Trail, non uno tra i più recenti modelli ), 2GB di RAM, 32GB di storage flash, fotocamera da 2 megapixel e le piuttosto standard connessioni HDMI e micro USB. Si tratta di una serie di specifiche leggermente al di sotto di quanto era richiesto fino a oggi per montare Windows 8, ma sono settimane che si parla dell’ abbassamento dei requisiti minimi imposti da Microsoft: un prodotto con queste capacità, capace di far girare applicazioni semplici senza troppe pretese sotto il profilo della potenza grafica, si andrebbe a confrontare con i tablet Android e iOS di fascia media, garantendo a BigM (e Acer) finalmente di rientrare in un mercato che fin qui le è sfuggito.
Non si tratta, per altro, dell’unico tentativo di Acer in tale direzione: optando per uno schermo da 7,9 pollici e Android (Jelly Bean 4.2), si può già ordinare il nuovo Iconia A1 a 169 dollari (8GB di memoria interna, se si preferisce avere 16GB bisogna aspettare giugno e mettere da parte 199 dollari). Certo lo schermo ha una risoluzione 1.024×768 (ma è IPS), ma la CPU è una quad-core da 1,2GHz, c’è 1GB di RAM e dovrebbe montare di default il modulo per la connettività 3G. La fotocamera posteriore è da 5MPx (quella anteriore appena VGA), c’è lo slot per le microSD e il connettore micro USB, più la porta HDMI. GPS e giroscopio inclusi. Il quadro è completo , il prezzo più che invitante.
C’è chi apertamente parla già di corsa al ribasso verso la soglia psicologica dei 100 dollari, valore fin qui raggiunto solo dagli e-reader e da qualche smartphone economico, ma restando coi piedi per terra si può senz’altro dire che si stanno delineando due nettamente differenti scuole di pensiero per l’hardware consumer: quella economica e compatta, rappresentata dai tablet e soprattutto da quelli sotto i 400 dollari, e quella dei PC con funzioni e potenza adeguate a un uso a tutto tondo ma con caratteristiche e design decisamente diversi da quanto visto in passato.
Basta guardare l’Acer Aspire R7 : un notebook convertibile, di quelli cioè che si possono usare con la tastiera o con lo schermo sensibile al tocco, e che inverte la posizione del touchpad e della tastiera unendoli a uno schermo snodabile per migliorare la possibilità di interazione con le nuove interfacce. In pratica l’R7 è un ibrido tra un ultrabook (CPU Intel Core i5-3337U, Ivi Bridge da 1,8GHz) e un laptop, con lo schermo da 15 pollici (1080p) ma “solo” la grafica integrata nel processore (HD4000 – Ars Technica lascia intedere che potrebbe esserci anche una variante con la grafica discreta). A questo si unisce un hard disk tradizionale da 500GB, abbinato però a una unità SSD da 24GB per aumentare le prestazioni. Il prezzo è appena sotto i 1.000 dollari (tasse escluse, come di consueto negli USA), e il suo posizionamento è particolarmente interessante perchè si piazza a metà tra i notebook più tradizionali e gli ultrabook generalmente più costosi.
Sarà questa la nuova strada che percorreranno i PC? Di sicuro i netbook hanno fatto il loro tempo, rimpiazzati dai tablet, ma i personal computer potrebbero riguadagnare un po’ di appeal con soluzioni tecniche come quelle dell’Aspire R7 o la declinazione tablet del W3. Acer, insomma, prova a dare un colpo al cerchio e uno alla botte , senza dimenticare Android. Se questo garantirà all’azienda il successo sperato si vedrà.
Luca Annunziata
fonte immagine W3: ZDnet