Project ACRN è un nuovo ipervisore per la Internet delle Cose, un sistema progettato per la gestione dei dispositivi, le macchine e gli elettrodomestici iperconnessi in grado di adattarsi a diversi scenari di utilizzo grazie al focus sulla “leggerezza” del codice e non solo.
Ad annunciare ufficialmente ACRN (pronunciato “acorn” in inglese) è Linux Foundation, organizzazione che al momento può contare sul supporto di nomi più o meno noti dell’industria tecnologica come Intel, LG e altri.
Il nuove ipervisore è composto da 25.000 linee di codice, con una drastica riduzione rispetto al codice necessario allo sviluppo di un ipervisore di classe data center (250.000): ACRN è insomma leggero e può essere più facilmente integrato nei canali embedded , dove la potenza di calcolo disponibile non è certo quella di un server e le necessità computazionali riguardano soprattutto l’affidabilità e la gestione di componenti critici.
I due componenti principali del progetto ACRN sono l’ipervisore propriamente detto e un nuovo modello di gestione dei dispositivi con tanto di canali di “mediazione” I/O. È inoltre presente anche un OS “di servizio” basato su Linux, mentre è garantita la capacità di far girare altri tipi di sistemi operativi inclusi nuove istanze “guest” di Linux, Android, RTOS e altri ancora.
Per quanto riguarda l’hardware, invece, al momento il supporto è garantito solo sulle piattaforme x86 di Intel appartenenti alla linea di NUC Apollo Lake . Non è un caso che Intel abbia contribuito massicciamente al codice dell’ipervisore, anche se Linux Foundation invita la community a estendere il supporto anche ad altre piattaforme di computing.
Quali sono le applicazioni più indicate per ACRN? Gli sviluppatori parlano di IoT ma anche di scenari mission-critical, ed è ipotizzabile che il nuovo progetto abbia nel mirino la gestione delle nuove piattaforma di automotive a base di ipervisore.
Alfonso Maruccia
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