Un micropost cinguettato dal portavoce europeo John Clancy, per smentire il ritorno del discusso Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA) all’interno dell’imminente accordo commerciale tra Unione Europea e Canada . I commi 3 e 4 dell’articolo 27 di ACTA – protezione della proprietà intellettuale nell’ecosistema digitale e ruolo dei provider – non saranno dunque riproposti nel testo del Canada – EU Trade Agreement (CETA).
Lo stesso Clancy ha poi risposto alla domanda cinguettata dall’account @superglaze , preoccupato per la possibile inclusione di altre misure di ACTA all’interno del CETA. Il portavoce europeo ha sottolineato come i documenti finiti online risalgano al febbraio scorso, dunque soggetti a diversi cambiamenti negli ultimi mesi . L’eliminazione dei commi 3 e 4 all’articolo 27 di ACTA rappresenterebbero però “la novità più grande”.
“Ci sono state altre modifiche dallo scorso febbraio – ha cinguettato Clancy – e ce ne saranno altre nel prosieguo delle negoziazioni”. L’esperto Michael Geist si è così chiesto che fine faranno le misure di ACTA riproposte nel CETA. Dai lucchetti digitali ai controlli doganali, fino ad arrivare alle responsabilità penali per la distribuzione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore. (M.V.)