Durante il processo, nato dalla denuncia di Epic Games contro Google, sono stati svelati molti “segreti”, tra cui gli accordi sottoscritti dall’azienda di Mountain View con sviluppatori e produttori di smartphone. Una delle rivelazioni più interessanti riguarda Activision Blizzard, recentemente acquisita da Microsoft.
Project Boston: store Android di Activision
In base alle email e ai documenti mostrati in tribunale, Activision Blizzard ha avviato nel 2019 due piani (alternativi tra loro) sotto il nome Project Boston. Il primo era quello più rischioso. La software house aveva pianificato il lancio di uno store su Android, eventualmente con la collaborazione di Epic Games e Supercell, per aggirare il Google Play Store e quindi le commissioni per i pagamenti in-app.
Gli utenti avrebbero quindi scaricato il file APK dal sito di Activision Blizzard e installato lo store sul dispositivo Android tramite sideloading. La commissione per ogni transazione doveva essere del 10-12%. L’obiettivo era distribuire gradualmente i giochi fino a portare sullo store l’intero catalogo. Erano previsti anche successivi miglioramenti, tra cui il supporto multi-accunt e le notifiche push.
Lo store non è mai arrivato su Android perché Activision Blizzard ha scelto il piano numero due. L’azienda ha sottoscritto un accordo di oltre 100 milioni all’anno con Google per non aprire uno store alternativo in cambio di varie agevolazioni. Questo è uno degli accordi del famoso Project Hug, l’iniziativa avviata da Google per bloccare l’effetto contagio, ovvero l’abbandono in massa del Play Store.
Gli avvocati di Epic Games e Google, così come esperti e testimoni, hanno però espresso dubbi sul piano principale di Activision Blizzard. Probabilmente era solo uno stratagemma per ottenere più soldi dall’accordo. La software house è stata acquisita recentemente da Microsoft. Casualmente il responsabile della divisione Gaming (Phil Spencer) ha confermato il possibile lancio di uno store mobile.