Santa Clara (USA) – Grazie al passaggio al nuovo processo produttivo a 0,13 micron, a partire dalla prima metà del 2002 Intel riuscirà a fabbricare memorie flash, le stesse utilizzate da telefoni cellulari, palmari e player MP3, in grado di portare ai produttori e agli utenti diversi vantaggi.
Il nuovo processo produttivo darà ad Intel la capacità di produrre più chip con lo stesso sforzo e dunque di abbassare rapidamente i prezzi. Con la riduzione delle dimensioni di queste memorie sarà possibile per i produttori di cellulari e hand held “stivare” una quantità doppia di memoria nello stesso spazio o, in alternativa, ridurre ulteriormente le dimensioni dei propri gingilli hi-tech.
La quantità di memoria utilizzabile sta acquistando sempre maggiore importanza anche per i telefoni cellulari, aggeggini sempre più sofisticati ed ormai votati alla convergenza con i PDA. A tal proposito, se lo scorso anno il quantitativo medio di memoria di un telefonino era di 16 Mbit, quest’anno è di 32 Mbit ed il prossimo anno sarà di 64 Mbit.
L’altra caratteristica fondamentale di questi nuovi chip a 0,13 micron è il minor consumo di energia, un risparmio che potrà andare a beneficio dell’ampiezza dei display e della potenza dei microprocessori.
Come nelle CPU per PC, anche nel mercato delle memorie flash una delle maggiori rivali di Intel è proprio AMD, anche se quest’ultima sta passando soltanto ora ad un processo produttivo a 0,18 micron.