Advertising si, no, forse, comunque non quando l’utente non vuole. Wladimir Palant, autore dell’estensione “ammazza pubblicità” di Firefox Adblock Plus , ha già espresso in passato le sue idee su questa forma di guadagno a mezzo web, e ha riaperto la discussione sull’argomento cercando una terza via tra il semplice aut aut a cui un utente del panda rosso può dover rispondere : navigare in Internet senza la benché minima oncia di pubblicità o il contrario.
Sul blog di Adblock Plus, Palant sostiene che la principale ragione che spinge gli utenti a installare il suo tool è avere il controllo sul flusso di advertising visualizzato nel browser non di spazzare quest’ultimo via dal web: Adblock Plus permette di “ripristinare l’equilibrio” tra l’esigenza di navigazione degli utenti e la tendenza dei webmaster a “massimizzare il profitto”, a discapito di usabilità e leggibilità dei contenuti.
Messa la questione in questi termini ne deriva che gli utenti sono legittimamente portati a bloccare soltanto l’advertising fastidioso o troppo invadente, continua Palant, e nella sua esperienza i visitatori di un sito sono ben disposti nei confronti di quei banner discreti usati dal webmaster per finanziarie un sito web. Il coder dice che attualmente sono una minoranza di utenti di Firefox usa Adblock Plus (il 5 per cento), ma il trend di utilizzo corrente tende a discriminare i webmaster a esclusivo vantaggio degli utenti .
Per cercare di ripristinare il sopraccitato equilibrio, Palant introduce nella discussione una soluzione in forma di messaggio-richiesta, da visualizzare nel browser in maniera non dissimile a quelli del blocco nativo dei pop-up di Firefox, attraverso cui l’utente può decidere se eliminare sempre e comunque l’advertising dal surfing , se pensarci in seguito o se garantire ai siti web più visitati la visualizzazione della pubblicità in locale.
In quest’ultimo caso Adblock Plus potrebbe essere istruito per cercare nella pagina web un metadato “advertising”, la cui presenza nel codice sorgente indica la volontà dell’admin di non ingolfare la navigazione con pubblicità senza criterio e contemporaneamente di farsi sostenere economicamente attraverso forme di advertising non intrusive. Palant ha aperto la discussione sul suo blog in attesa di feedback da entrambe le parti, utenti e webmaster, a cui è concessa la possibilità di esprimersi sulle modalità di funzionamento di un tool molto amato e molto odiato.
Alfonso Maruccia