PageFair ha ancora una volta analizzato il mercato delle soluzioni blocca-pubblicità per smartphone e gadget mobile, evidenziando un balzo a dir poco notevole nell’utilizzo di questo tipo di tecnologia, in particolare sui mercati orientali. Nel frattempo 3 UK si prepara a bloccare l’advertising a livello di rete per vedere l’effetto che fa alle connessioni.
Realizzato in partnership con la società traccia-app Priori Data , il nuovo rapporto di PageFair fotografa un incremento nell’uso di adblocker del 90 per cento nell’ultimo anno: sono 420 milioni gli utenti che bloccano l’advertising su cellulare, praticamente uno ogni cinque a livello globale.
L’uso degli adblocker ha un impatto variabile sui singoli mercati nazionali, con la Cina spropositatamente al di sopra di tutti (159 milioni di utenti) seguita da India (122 milioni), Indonesia (38 milioni), Pakistan (10 milioni) e altri; ancora poco diffuso, invece, è l’utilizzo nei paesi occidentali, con gli Stati Uniti che si fermano a 2,3 milioni di utenti, UK a 1,3 milioni e Germania a 1,1 milioni.
Gli ad-blocker sono insomma usati soprattutto laddove le infrastrutture di comunicazione sono “povere” e la banda dati è troppo preziosa per poterla sprecare con la pubblicità, scenari in cui le nuove soluzioni tecniche previste e accolte dai produttori di OS (come Apple) e i browser con capacità blocca-ad native (Opera, Mozilla ecc.) risultano particolarmente popolari.
Il punto di vista dei pubblicitari, che PageFair difende per contratto, identifica negli adblocker un’autentica piaga per le aziende online, con decine di miliardi di dollari di perdite stimate all’anno e un’ecatombe di piccole imprese incapaci di sopravvivere alla mattanza anti-ad perpetrata dagli utenti.
Il mercato della pubblicità online sta per subire uno shock senza precedenti, e prima o poi i pubblicitari dovranno farsene una ragione: il carrier 3 UK ha indicato i piani per il blocco dell’advertising a livello di rete già annunciato mesi or sono , un test che verrà condotto in un giorno compreso fra il 13 e il 20 giugno e riguarderà i volontari selezionati tra 500mila diversi clienti. Il “no-ad day” servirà a verificare l’effetto dell’advertising in fatto di degrado delle comunicazioni mobile, dice Tre.
Alfonso Maruccia