Il 15 giugno daremo l’addio a Internet Explorer. Difficilmente ci saranno appassionati discorsi di commiato, perché di fatto la vita del browser Microsoft è stata talmente lunga che le nuove generazioni nemmeno lo conoscono, mentre chi ha vissuto le prime fasi di questa epopea se ne dimentica ben volentieri. Eppure era questo il browser più utilizzato in assoluto a livello globale, imposto dalla sua presenza dominante su Windows e da una spregiudicata presenza di “Compatibile con Internet Explorer” che lo rendeva una scelta obbligata.
Molte cose sono cambiate nel frattempo: l’avvento di Firefox, sentenze antitrust, la cavalcata di Chrome, fino alla nuova direzione intrapresa da Microsoft. Oggi, 25 anni dopo, Internet Explorer è utilizzato nell’1,68% dei casi a livello globale (0,99% in Italia).
La fine di Internet Explorer
Già nel 2019 Microsoft aveva preannunciato in modo chiaro le proprie intenzioni: essendo giunto alla fine del proprio percorso, Internet Explorer sarebbe stato abbandonato in tempi brevi per lasciare definitivamente il posto al nuovo Microsoft Edge (basato su Chromium). Ora tutto ciò ha anche una data: a partire dal 15 giugno 2022 il browser non sarà più supportato e Microsoft impegnerà le proprie risorse soltanto su Edge.
Un pezzo di IE rimarrà nel cuore di Edge grazie ad una modalità che assicura la retrocompatibilità con i siti più datati, aspetto di salvaguardia apprezzabile perché permetterà l’accesso ad informazioni di lunga data che rappresentano la memoria storica del Web che fu.
I motivi dell’addio sono noti, ma Microsoft vuole racchiuderli sotto tre aspetti:
- compatibilità: IE non avrebbe più potuto essere al passo sotto questo punto di vista, mentre Edge assicura ben altri standard;
- produttività: meglio focalizzarsi su ciò che Edge è in grado di fare sul Web di oggi, senza tenere in vita un doppio canale che avrebbe distratto attenzioni ed energie (la retrocompatibilità unisce di fatto le due strade);
- sicurezza: Edge assicura maggiori strumenti contro tutta una serie di pericoli.
Explorer è stato per molti versi l’icona massima del Web degli anni ’90, ma fin dagli anni successivi ha lasciato dietro sé uno strascico di brutti ricordi legati a impossibili compatibilità, pericolose falle zero-day, patch continue, navigazione lenta. A travolgerlo sono state tutte le innovazioni che hanno affrontato i problemi che IE si portava appresso, riversandoli su milioni di navigatori in tutto il mondo. Ancora un anno su questa Terra, poi sarà soltanto un ricordo, un’icona, un artefatto di un’epoca ormai ampiamente superata.