I servizi “premium” in abbonamento erogati sulle reti mobile hanno i giorni contati: è questa la conseguenza di una importantissima decisione appena diramata dall’Autorità Garante per le Comunicazioni, il cui obiettivo è quello di rimettere finalmente nelle mani degli utenti ogni potere decisionale.
AGCOM: stop ai servizi premium mobile
Una rivoluzione a lungo attesa sta per arrivare ed ha due scadenze precise: 45 e 120 giorni a partire da oggi, 5 febbraio 2021. Due, infatti, le misure previste dal provvedimento. La prima consta in un blocco (“barring”) sulle SIM che possa essere rimosso “solo tramite una previa ed espressa manifestazione di volotà dell’utente”, la seconda in una “procedura atta a rinforzare la prova di acquisizione del consenso e a renderlo documentabile”. Tutte le nuove SIM avranno il blocco attivato di default, mentre per le altre scatterà una volta trascorsi 30 giorni dalla ricezione di un SMS informativo senza che si siano intraprese specifiche azioni contrarie.
La procedura per l’attivazione dei servizi premium in abbonamento prevede l’inserimento del numero di cellulare seguito da una one time password (OTP) di almeno cinque cifre, che il cliente deve inserire manualmente al fine di acquisire una documentata prova del consenso espresso.
La conseguenza sarà presto chiara a tutti: in assenza di esplicito consenso, nessun operatore potrà in alcun modo attivare servizi a valore aggiunto contro cui fino ad oggi gli utenti hanno dovuto lottare con complesse procedure di rimozione e rimborso. “Nel provvedimento è stato altresì previsto“, spiega l’Authority, “che gli operatori rendano disponibili sui propri siti web una pagina dedicata in cui informano la clientela dei servizi soggetti al blocco di default, di quelli esclusi, delle funzionalità di blocco totale e parziale e delle modalità per poter continuare a usufruire dei servizi premium già presenti sulle SIM“.
Il conto alla rovescia può partire: tra 45 giorni ogni nuova SIM attivata avrà un blocco standard attivato che bloccherà ogni indebita attivazione. Per paradossale che possa essere, la rivoluzione che doveva arrivare molti anni fa ce la troviamo tra le mani soltanto nel 2021. Ma è pur sempre un grosso passo avanti per la tutela dei consumatori.