Le consumabili a basso costo, da sempre delizia dei consumatori senza le possibilità economiche di Paperon de Paperoni e croce dei nomi di primo piano delle stampanti a getto d’inchiostro, stanno per fronteggiare un nemico coriaceo come non se n’erano visti fino ad ora . Piccolo, sfuggente e tecnologicamente avanzato, il microchip a cui sta lavorando la società di San Francisco Cryptography Research Inc. (CRI) minaccia di mettere fuori gioco i produttori di cartucce economiche per le inkjet.
Il chip, denominato CryptoFirewall , è progettato in modo da venire prodotto attraverso procedimenti industriali standard già adottati, avendo dunque il vantaggio della convenienza per le società di elettronica che ne volessero integrare le funzionalità.
A parte questo, il CryptoFirewall non ha nulla di scontato o consueto: il layout del chip prevede l’offuscamento delle sue specificità agli occhi degli specialisti del reverse engineering che lo volessero studiare per clonarne il funzionamento, al punto che pur arrivando a conoscere il 95% del reticolo dei transistori – in larga parte istruzioni ridondanti e senza una finalità specifica – non permetterebbe comunque di scoprire come essi funzionano nella pratica, o almeno così sostengono gli uomini della società produttrice.
Il chip impiega tecnologie di cifratura a chiave privata per impedire il funzionamento delle cartucce compatibili non originali, unite a codici generati casualmente per ogni cartuccia , misura che rende ancora più complicato per gli smanettoni venire a capo della protezione con “trucchetti” universali.
Una soluzione efficace, almeno sulla carta, ma che già in passato ha conosciuto la sconfitta come nel caso Lexmark : in quel frangente la querelle finì addirittura in tribunale, e l’essersi appellato al vituperato DMCA non permise al produttore di impedire la commercializzazione di cartucce compatibili – montanti microchip alternativi a quelli delle protezioni originali – da parte della società Static Control Components .
Per conoscere le effettive qualità del CriptoFirewall bisognerà ad ogni modo aspettare i mesi iniziali del 2008. Nel mentre, CRI farà in tempo a lavorare su altri progetti importanti basati sulle tecnologie di protezione: basti pensare che la società è coinvolta nello sviluppo del layer protettivo BD+ , che molti aspettano al varco dopo che AACS è miseramente capitolata nel proteggere i contenuti dei videodischi hi-def HD-DVD e Blu-ray prima che questi fossero ancora divenuti standard nel mercato di massa .
Alfonso Maruccia