I dati diramati negli ultimi giorni a proposito della qualità dell’aria in gran parte della pianura padana fanno riflettere. Una minaccia invisibile, infatti, si addensa nell’aria che respiriamo sotto forma di polveri sottili presenti in una concentrazione tale da rendere l’inquinamento in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto tra i peggiori a livello mondiale. Le cause sono note: l’assenza di vento e piogge, unitamente ad emissioni sempre ad alto livello, portano ad una concentrazione crescente di polveri, situazione che presto o tardi presenterà il conto in termini di salute e mortalità. Non c’è modo di risolvere nell’immediato il problema, ma c’è almeno una parziale soluzione per salvare la propria salute: utilizzare un purificatore d’aria negli ambienti che frequentiamo maggiormente.
Un purificatore d’aria in casa
Le norme del buon senso, così come sperimentazioni probanti, dimostrano come l’apertura delle finestre per qualche ora consentono un ricambio d’aria tale da rendere la casa sempre un luogo sicuro. Tuttavia così non è se l’aria in ingresso è quella di queste settimane, con una concentrazione di PM10 raramente raggiunto in precedenza. Non bastano le politiche contro il traffico, i limiti alla circolazione e le normative legate al riscaldamento delle abitazioni: con un meteo tanto arido di precipitazioni, anche l’impegno fin qui profuso diventa inutile.
La cosa migliore è quindi dotare la casa o l’ufficio di strumenti utili a ripulire l’aria dalle micropolveri, così da consentire una respirazione salubre per quante più ore possibili ogni giorno. In casa il tutto ha valore duplice poiché consente di accompagnare la respirazione della notte, per un numero di ore che si fa presumibilmente maggioritario rispetto al tempo di frequentazione di altri locali.
Acquistare un purificatore è un investimento che si fa così sempre più utile e interessante. La spesa può andare da pochi Euro (Philips 600 Series) a qualche centinaio di Euro (Philips 4000i). L’investimento dipende sostanzialmente da due fattori:
- la volumetria da purificare
- il tipo di filtri utilizzato
I filtri migliori sono in grado di fermare le particelle più piccole, fino a svolgere una importante funzione antiallergica grazie alla capacità di fermare polveri, pollini e altri allergeni.
Apposite app consentono di monitorare nel tempo l’andamento delle sostanze dannose nell’aria (compresi, in alcuni casi, specifici gas che potrebbero essere emessi da una svariata platea di situazioni interne all’abitazione) e di misurare la concentrazione di PM10 tra le mura di casa.
Se quel che si vuole conoscere è semplicemente la qualità dell’aria, senza intervento correttivo alcuno, è possibile invece sfruttare un prodotto come Amazon Smart Air Quality Monitor: 79,99 Euro per misurare il particolato (PM 2.5), i composti organici volatili (VOC), il pericolosissimo monossido di carbonio (CO), nonché umidità e temperatura. Conoscere la situazione, del resto, è fondamentale per meglio regolare le proprie abitudini e adeguarle alle circostanze che ci portano ad essere circondati da polveri sottili.
Respirare meglio, almeno per qualche ora al giorno così da evitare l’accumulo di esposizione durante queste giornate difficili, è possibile: basta scegliere e farne buon uso laddove si passeranno le proprie ore prima dell’arrivo dell’Estate.