Il giornalismo italiano piange oggi uno dei protagonisti assoluti della prima era della tv, colui il quale per capacità e per destino si è trovato a narrare uno dei momenti più emozionanti in assoluto della storia: è mancato da poche ore Tito Stagno, il giornalista che il 20 luglio 1969 raccontò all’Italia l’arrivo dell’uomo sulla Luna. In queste ore potrete leggere ovunque delle sue capacità e del suo celebre aplomb, la sua competenza e il modo in cui si è calato anche in altri ambiti del racconto giornalistico. Quel che non tutti sanno, però, è come a rendere celebre il suo nome e ad imprimerlo a fuoco nella storia italiana è stato, paradossalmente, un errore.
Addio a Tito Stagno: cosa successe quella notte
Quella notte, infatti, erano in due a raccontare l’allunaggio in diretta, con i cuori degli italiani che battevano all’unisono in attesa di notizie dalla Luna: Tito Stagno, in diretta dagli studi RAI, e Ruggero Orlando, da Houston. Quando ad un certo punto Tito Stagno (con favor di telecamera) ha urlato il celebre “ha toccato!“, in Italia l’emozione è esplosa assieme al grande applauso degli studi RAI. Poco importa, insomma, se in realtà tutto ciò sarebbe accaduto soltanto alcuni secondi dopo.
Mentre gli applausi coprivano la voce di Buzz Aldrin, infatti, Ruggero Orlando provò a rettificare l’errore: “no, non ha toccato!“. Ma ormai non c’era più spazio per fagocitare un’emozione appena esplosa. Orlando ha lanciato il suo annuncio ufficiale (ma ormai depotenziato, scarico di enfasi) alcuni secondi dopo, scatenando l’applauso confermativo di Tito Stagno e iniziando una diatriba che sarebbe durata decenni per aggiungere colore ad un ricordo in bianco e nero senza pari.
Qui il racconto di Paolo Attivissimo su quella notte, per un fact-checking in retrospettiva su quale fosse stato il giusto racconto (spoiler: Tito Stagno sbagliò i tempi, sia reso onore al già defunto Ruggero Orlando):
Un errore che nulla aggiunge e nulla toglie alla strepitosa carriera di un professionista che rimarrà come un marchio indelebile nel ricordo di intere generazioni. “Ha toccato“, rappresenta il momento in cui, nella nostra percezione, quel fatto avvenuto sulla Luna è arrivato nei cuori qui.
Che la Terra gli sia lieve, quindi, così come quella Luna che raccontò quella notte indimenticabile del 20 luglio 1969.