Per quanto riguarda la navigazione mobile Android è il candidato avversario di iPhone, e sta guadagnando terreno. A dirlo sono le stime di AdMob, la piattaforma di advertising mobile recentemente acquistata da Google.
Secondo il rapporto mensile dell’azienda sulle quote di mercato di navigazione detenute dagli smartphone e dai sistemi operativi (dati estrapolati dagli accessi alla propria rete di pubblicità), nel mese di maggio sia i dispositivi Android che iPhone, iPod Touch e iPad hanno guadagnato terreno : nell’ultimo mese si sono collegati alla rete AdMob quasi un milione di dispositivi in più per il primo, poco meno di due in più tra quelli con la mela. Per quanto riguarda i dispositivi, quelli Apple hanno originato il 30 per cento del traffico arrivato sulla rete di AdMob , con Nokia al secondo posto con il 23 per cento. Parlando di sistemi operativi, sempre Apple prima con il 40 per cento del traffico su AdMob, ma Android guadagna il secondo posto originando il 26 per cento delle richieste.
A crescere, d’altronde, è stato l’ intero settore : la stima del traffico per l’advertisng generato dagli smartphone è cresciuto dal 22 per cento del maggio 2009 al 46 per cento del 2010.
Fra gli androidi la differenza l’ha fatta il numero: a generare il maggior traffico sono stati infatti 14 dispositivi, con Droid di Motorola a farla da padrone, contro uno solo dell’anno precedente.
Per quanto riguarda le cifre generali sul mercato globale di diffusione di sistemi operativi per smartphone, in questo momento Apple dovrebbe detenere il 15 per cento del mercato totale, contro il 10 per cento del sistema operativo di Google e il 44 per cento di Symbian.
Per quanto riguarda però l’utilizzo della Rete , gli utenti Apple sono quelli più propensi alla navigazione e al download e generano così il 40 percento del market share per quanto riguarda app e traffico Web, contro il 26 per cento degli utenti Android. Nonostante la base di utenza maggiore, Symbian si ferma al 24 per cento.
Non si tratta della prima statistica effettuata dopo il passaggio a Mountain View (sebbene sia la prima dopo che l’accordo è stato approvato da FCC e azionisti), ma forse sarà l’ultima per un po’. La possibilità di una discontinuità nell’opera statistica è stata infatti avanzata nel blog ufficiale dell’iniziativa: tra le cause, la volontà di cambiare metodi di analisi e l’impossibilità di raccogliere i dati relativi agli iPhone, dal momento che i nuovi termini di servizio imposti da Cupertino dovrebbero impedirlo.
Claudio Tamburrino