Adobe ammette tecnologie segrete

Adobe ammette tecnologie segrete

L'azienda finisce nel mirino dei consumatori dopo aver confermato l'inserimento, nei propri software di grafica, di codicilli che combattono l'uso dei programmi più evoluti da parte dei falsari
L'azienda finisce nel mirino dei consumatori dopo aver confermato l'inserimento, nei propri software di grafica, di codicilli che combattono l'uso dei programmi più evoluti da parte dei falsari


Washington (USA) – Adobe Systems, produttore di alcuni dei più conosciuti software di grafica, ha ammesso nelle scorse ore che nei propri programmi da qualche tempo trova posto una tecnologia classificata, un sistema di cui ben poco si sa ma che sarebbe pensato per contrastare l’attività dei falsari.

Senza dare molta enfasi alla cosa e sottraendosi alle legittime domande dei giornalisti, Adobe si è limitata a spiegare che il tentativo di creare banconote false di alcune valute porta alla visualizzazione di un messaggio di avvertimento che di fatto impedisce la realizzazione dei falsi.

Non è chiaro, evidentemente, quali siano gli strumenti utilizzati per ottenere questo risultato né fino a che punto i programmi di grafica Adobe, come il celeberrimo Photoshop, siano utilizzati dai falsari. Di certo è possibile che siano software che potrebbero aiutare questi ultimi a superare alcuni dei molti ostacoli che le banconote di nuova generazione pongono contro i falsi: filigrana, filo di sicurezza, strisce olografiche o iridescenti e via dicendo. Del sistema si sa solo che è stato realizzato dal Central Bank Counterfeit Deterrence Group , che riunisce 27 banche centrali europee, degli USA, del Canada e del Giappone.

L’inserimento di queste tecnologie nel software sarebbe dovuto, secondo Adobe, alle richieste giunte in questo senso proprio da governi e istituti di credito, preoccupati che l’evoluzione dei sistemi di grafica renda la vita troppo facile ai criminali del soldo. Adobe ritiene che una tecnologia del genere abbia un impatto “molto blando” sui consumatori onesti.

A testimoniare il rilievo che viene dato a queste tecnologie è la Federal Reserve americana, che ha dichiarato di non poter spiegare nel dettaglio di quale tecnologia si tratti per evitare di dare vantaggi ai contraffattori.

Da segnalare, comunque, che poche ore dopo l’annuncio, Microsoft ha fatto sapere che nessuna tecnologia del genere, peraltro già utilizzata dal produttore di software per la grafica Ulead , è inclusa in Windows.

Dichiarazioni che vogliono rispondere subito alle preoccupazioni espresse da molti consumatori nei gruppi e nei siti dedicati ai programmi Adobe: il timore di tanti è che le protezioni anti-falsari segretamente inserite nei software possano essere solo le prime di una serie di inserti classificati e non richiesti da chi compra i programmi. A preoccupare gli utenti è anche il fatto che Adobe sia stata spinta a rivelare l’esistenza di quelle tecnologie solo dopo il ricorso di un consumatore.

Adobe ha anche fatto sapere che tutto questo “non è un passo verso la trasformazione di Adobe in Grande Fratello”.

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Pubblicato il
12 gen 2004
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