Adobe si trova al centro di una bufera mediatica dopo che la proprietà di Ansel Adams ha pubblicamente accusato l’azienda di vendere imitazioni generate dall’intelligenza artificiale delle opere del celebre fotografo scomparso.
La vicenda ha avuto inizio venerdì scorso, quando la proprietà di Adams ha condiviso su Threads uno screenshot che mostrava immagini generate dall’AI disponibili su Adobe Stock ed etichettate come “in stile Ansel Adams“, dichiarando ad Adobe che questo comportamento aveva ufficialmente superato il limite.
Adobe ha violato i diritti d’autore
Nonostante Adobe consenta la presenza e la vendita di immagini generate dall’AI sulla propria piattaforma di immagini stock, gli utenti sono tenuti a detenere i diritti o la proprietà sui contenuti caricati. I Termini per i Collaboratori di Adobe Stock vietano esplicitamente i contenuti creati utilizzando suggerimenti che contengono nomi di altri artisti o che mirano a copiare lo stile di un altro artista.
In risposta alle accuse, Adobe ha rimosso il contenuto incriminato e ha invitato la proprietà di Adams a mettersi in contatto direttamente in futuro. Tuttavia, la proprietà di Adams sostiene di aver già contattato Adobe più volte a partire da agosto 2023.
La richiesta di un impegno proattivo da parte di Adobe
La proprietà di Adams ha chiesto ad Adobe di dimostrare un reale impegno verso un’AI etica e responsabile, rispettando al contempo la comunità creativa. Ha invitato l’azienda a diventare proattiva nei confronti di reclami simili, sollevando gli artisti e le proprietà degli artisti dall’onere di sorvegliare continuamente la propria proprietà intellettuale sulla piattaforma di Adobe.
Matthew Smith, vicepresidente di Adobe Stock, ha dichiarato che l’azienda modera generalmente tutte le risorse “crowdsourced” prima di renderle disponibili ai clienti, utilizzando vari metodi, tra cui un team di moderatori esperti. A partire da gennaio 2024, la misura più severa che Adobe può adottare per far rispettare le regole della piattaforma è il blocco degli utenti che le violano.
La posizione della proprietà di Ansel Adams
La proprietà di Adams ha chiarito di non avere alcun problema con chi si ispira alla fotografia di Ansel, ma si oppone fermamente all’uso non autorizzato del suo nome per vendere prodotti di qualsiasi tipo, compresi quelli digitali e generati dall’AI, indipendentemente dal fatto che il suo nome sia stato utilizzato come input o che un modello sia stato addestrato sulle sue opere.
Bassil Elkadi, direttore delle comunicazioni e delle relazioni pubbliche di Adobe, ha confermato che l’azienda è in contatto con la proprietà di Ansel Adams e che sono state prese le misure appropriate, dato che l’utente ha violato i termini di Stock. La proprietà di Adams ha ringraziato Adobe per aver rimosso le immagini, auspicando che questa volta vengano rimosse definitivamente.