Adobe Systems ha annunciato il taglio del 9 per cento del suo personale: 680 posti dei 7 mila che costituiscono la forza lavoro dell’azienda saranno tagliati, secondo quanto previsto da un programma di ristrutturazione.
L’ultimo ridimensionamento di tali dimensioni vi era stato nel 2008, quando Adobe aveva licenziato 600 persone, l’8 per cento del totale.
Dietro la scelta vi sarebbero i numeri della prossima trimestrale, per cui l’azienda si attende un calo tra il 19 e il 24 per cento dei profitti rispetto all’anno scorso, soprattutto a causa della domanda dei nuovi prodotti Creative Suite , inferiore alle aspettative. Già nell’ultima trimestrale, tra l’altro, si era registrato un calo dei profitti del 29 per cento.
Adobe ha spiegato inoltre che il taglio non riguarda gli impiegati di Omniture, l’azienda di web analytics acquisita il mese scorso per 1,8 miliardi di dollari. D’altronde anche tra i 1.200 impiegati di Omniture si provvederà alla decimazione: era già stata annunciata da Adobe una dismissione sempre del 9 per cento del totale dei lavoratori.
L’intera ristrutturazione dovrebbe costare a Adobe tra i 65 e i 71 milioni di dollari.
Ma la madre di Acrobat non è la sola a dover licenziare: Ericsson dovrebbe tagliare circa 700 posti di lavoro nel Regno Unito, sempre con l’obiettivo di abbattere i costi e ristrutturare l’azienda. In quest’ottica dovrebbe tra l’altro provvedere a trsaferire il settore ricerca e sviluppo in paesi in cui queste attività comportino meno spese.
Claudio Tamburrino