San Jose (USA) – I tentacoli del DRM hanno raggiunto anche Adobe Flash, e c’era da aspettarselo: questa tecnologia viene utilizzata, ogni settimana, per la distribuzione di milioni di video online. Per mezzo del nuovo Adobe Flash Media Rights Management Server , i produttori e distributori di contenuti hanno ora la possibilità di proteggere i video dalla copia e restringerne l’utilizzo da parte degli utenti.
Il software è indirizzato soprattutto ai produttori di film e di programmi TV che desiderano distribuire i propri contenuti online in modo controllato, impedendo ad esempio che questi vengano riprodotti da utenti non autorizzati o distribuiti senza autorizzazione su siti come YouTube . Il server DRM di Adobe permette poi alle aziende di definire il modo in cui l’utente può usufruire di un certo contenuto, fissando ad esempio il massimo ammontare di tempo entro il quale il video può essere riprodotto, e di inglobare nei filmati eventuali messaggi pubblicitari.
Inizialmente gli unici due client che supporteranno la tecnologia DRM di Adobe saranno AIR e l’ Adobe Media Player , la cui release finale è attesa nel corso della primavera. Adobe sta rilasciando anche le interfacce di programmazione necessarie agli sviluppatori per scrivere applicazioni AIR con funzionalità DRM integrate. AIR, come noto, è la giovane piattaforma di Adobe che consente di far girare le web application anche in modalità offline.
Il Flash Media Rights Management Server permette a studios e distributori di cifrare i file audio e video in formato FLV e F4V: ciò fa sì che le protezioni e le policy rimangano attive anche dopo che l’utente ha scaricato il file sul proprio hard disk.
“Questa nuova tecnologia protegge i video non quando vengono visti all’interno di un browser, ma quando vengono scaricati e riprodotti sul desktop: è la prima volta che i produttori di contenuti hanno a disposizione questa opzione”, ha dichiarato Laurel Reitman, senior product manager per Flash Media Server Services.
Flash Media Rights Management Server è disponibile per Windows Server 2003 e Red Hat Linux al prezzo di 40mila dollari a CPU.
La tecnologia Flash DRM viene fortemente criticata da Electronic Frontier Foundation ( EFF ), secondo la quale la cifratura dei contenuti Flash potrebbe minacciare la sopravvivenza dei player alternativi, come il tool open source Gnash di Free Software Foundation .