L’avvento del linguaggio HTML5, che per molti dovrebbe portare alla scomparsa di Flash Player , non sembra affatto spaventare Adobe: la software house di San Jose ha bollato come infondati tutti i giudizi piovuti dalla maggior parte degli oracoli online.
La prima persona a non temere il cambiamento è proprio il CEO di Adobe Shantanu Narayen, il quale anzi benedice la novità assicurando che l’azienda supporterà il nuovo formato nei suoi tool, a patto però che si parta da un punto di vista Flash-centrico , attorno al quale ruoti la macchina innovativa del Web.
Contrariamente a quanto emerso negli ultimi giorni, Flash avrebbe ancora diverse carte da giocarsi nel futuro della Rete e sarebbe avvantaggiato, secondo Narayen, dalla presenza di diversi browser sul mercato le cui diversità renderebbero addirittura necessaria l’esistenza di un player all around come Flash.
Se da una parte sono i browser più in voga a mantenere in vita Flash, il CEO di Adobe non risparmia una stoccata a quelli da lui definiti “browser minoritari uniti”: Firefox , Safari e Chrome, che non sono altro che il riflesso di Mozilla, Apple e Google, aziende la cui campagna pro HTML5, per Narayen, non farà altro che avvantaggiare il prodotto Adobe.
Secondo Ian Hickson, che lavora all’implementazione della specifica HTML5, uno degli obiettivi che la sua introduzione dovrebbe invece centrare non è nient’altro che liberare la Rete da tecnologie proprietarie come appunto Flash o Silverlight , alternativa di stampo Microsoft .
Sempre da Redmond poi giungono altre problematiche per chi lavora a HTML5: Internet Explorer non supporterebbe molte della caratteristiche imposte dal prossimo standard. Un problema che secondo Vladimir Vukic’evic’ di Mozilla potrebbe costringere gli sviluppatori del linguaggio HTML5 ad un lavoro straordinario per adattarsi alle specifiche richieste da IE8.
Adobe ostenta dunque sicurezza e non senza ragioni, dato che ad oggi la diffusione del suo Flash Player in portali video con YouTube gli consente di guardare il mercato da una posizione dominante . Posizione che potrebbe però vacillare nel momento in cui Google, tra i fautori di HTML5, non decida altrimenti per il futuro del Tubo . E quindi del mercato.
Giorgio Pontico