“Dopo una lunga e gloriosa carriera, FreeHand ha raggiunto la fine del suo percorso di sviluppo”. È con queste parole che John Nack, product manager di Photoshop per Adobe , ha annunciato in questo post la definitiva e ufficiale morte di uno dei più celebri software per la grafica vettoriale.
Per la verità si è trattato solo di un atto formale : la sorte di FreeHand era apparsa chiara fin da quando, alla fine del 2005, Adobe acquisì la rivale Macromedia, proprietaria del noto editor. Dal momento che FreeHand si pone in diretta concorrenza con Illustrator, uno dei software che fa parte della suite CS3 di Adobe, quest’ultima non ha mai avuto interesse a portarne avanti lo sviluppo .
L’ultima versione di FreeHand, la MX, risale a quattro anni fa, e continuerà ad essere supportata da Adobe fino alla fine del suo naturale ciclo di vita. L’azienda non fornirà tuttavia nessun aggiornamento di compatibilità per Windows Vista , né svilupperà alcuna nuova funzionalità.
Adobe ha pubblicato una FAQ in cui spiega nel dettaglio le motivazioni della propria scelta. Il colosso fornisce inoltre agli utenti di FreeHand un percorso di aggiornamento privilegiato a Illustrator , ricordando come questo programma sia in grado di aprire i file di FreeHand. Nel post di Nack si trovano anche i link a guide e tutorial che spiegano come migrare i propri lavori da un software all’altro.
Come si può immaginare, la scelta di abbandonare FreeHand ha sollevato le critiche della sua affezionata comunità di utenti . Tra i commenti lasciati sul blog di Nack si leggono frasi come “benevenuti nel Monopolio di Adobe!”, “catastrofico!”, “questo mi fa davvero arrabbiare!!!!”, e via di questo passo.
Decisione attesa, si è detto: da tempo un sito, The FreeHand Support Page , invita i sostenitori di FreeHand a lasciare il maggior numero possibile di commenti per convincere Adobe a sostenere il programma. Cercando invece su Google , si possono scoprire diverse petizioni più o meno recenti .
Come sempre succede in questi casi, c’è chi chiede ad Adobe di rilasciare il codice sorgente dell’applicazione : un’eventualità però assai remota visto che spesso questi software contengono al proprio interno diverse tecnologie proprietarie e visto anche che parte del codice di FreeHand potrebbe già essere stato travasato da Adobe in Illustrator.