Dai cuccioli di panda alle linee di codice, il passo è breve. Almeno stando al team di sviluppo di Miro , che ha lanciato una “campagna adozioni” per il codice del suo noto player open source.
Per sostenere il progetto, che negli ultimi tempi ha visto le sponsorizzazioni ridursi al lumicino, la comunità di sviluppo di Miro propone ai suoi utenti l’ adozione di una linea di codice del software. “Se un numero sufficiente di utenti adotterà linee di codice di Miro”, scrive in una nota il co-fondatore del progetto Nicholas Reville, “possiamo creare un’organizzazione finanziata dal basso, e dunque non più dipendente dall’alto”.
In passato l’organizzazione non profit che sviluppa Miro, Participatory Culture Foundation , ha raccolto fondi da varie altre organizzazioni vicine al mondo open source, come Mozilla Foundation, Open Source Application Foundation e Knight Foundation. Dopo la crisi economica, gli sponsor di Miro hanno però interrotto o ridimensionato i propri contributi, ed ora il progetto rischia di rallentare – se non addirittura arenarsi – proprio quando aveva raggiunto, con il recente rilascio della versione 2.0 , un buon livello di maturità e funzionalità.
Tra le principali caratteristiche del player si trovano la capacità (grazie al cuore di VLC ) di riprodurre un vastissimo numero di formati audio e video, l’integrazione di un client BitTorrent e la capacità di gestire stream, podcast e feed RSS.
Adottare una linea di codice di Miro costa 4 dollari al mese : in cambio il benefattore riceve un “certificato di adozione”, pubblicato su una pagina web personalizzata, e la possibilità di visualizzare la propria linea di codice sotto forma di un simpatico avatar all’interno del proprio blog. I nomi di coloro che adottano un pezzettino del player open source saranno progressivamente elencati nella sezione Credits di Miro.
Da notare come, se ci si collega al sito www.getmiro.com/adopt da un paese europeo, si venga accolti dal seguente messaggio: “Lo sapete che ci sono più utenti di Miro in Europa che negli Stati Uniti, ma che il 99% delle nostre sovvenzioni finanziarie proviene da donazioni o da filantropi americani?” E poi, in corsivo: “L’Europa ama l’open source, giusto? Aiutateci a creare qualcosa di grande!”.
Alessandro Del Rosso