Roma – Quasi ogni giorno la redazione di Punto Informatico riceve segnalazioni di utenti che vorrebbero utilizzare l’ADSL ma non possono a causa dell’annoso problema della copertura. Ne proponiamo di seguito una particolarmente approfondita
Vivo a Cologna Spiaggia, una frazione del comune di Roseto degli Abruzzi, in provincia di Teramo. La mia frazione conta 4000 abitanti d’inverno e 10.000 d’estate, dato che il paese si affaccia sul mare Adriatico, frotte di turisti si riversano sulle nostre spiagge, luogo tranquillo insomma, si vive bene.
Il comune di Roseto conta altre frazioni ma tutte più piccole e con poche attività commerciali, al contrario di Cologna Spiaggia che è la frazione più popolosa e commercialmente attiva. Oltre a ditte,industrie,uffici ed aziende varie, sul territorio sono presenti molti camping, alcuni conosciuti a livello europeo.
Tutto il territorio del comune è coperto dal servizio ADSL, anche le frazioni più piccole, eccetto una: quella in cui vivo.
Da due anni porto avanti una battaglia pacifica in un paese dove la gente è stufa del menefreghismo da parte di chi potrebbe fare qualcosa per risolvere questo problema. Ma non sembra proprio che si muova nulla.
All’inizio della nostra lotta iniziammo a telefonare alla Telecom, chiedendo come mai ci fosse questo inspiegabile salto di copertura. Per ben sette mesi continuammo a telefonare ma la risposta era sempre la stessa e cioè: “Attiveremo a fine mese”. Poi iniziarono a rispondere sempre così: “La zona non risulta redditizia, ecc. ecc.” Non risulta redditizia? E le altre frazioni allora? E’ assurdo.
Deciso ad andare a fondo, parlai con un tecnico Telecom che mi spiegò l’assenza nella centralina dello dslam che permetterebbe di portare l’ADSL anche da noi. Un dispositivo il cui costo sarebbe ampiamente e rapidamente coperto da Telecom e la cui installazione, mi si dice, è cosa da poco.
Della cosa abbiamo informato il sindaco il quale ha chiamato Telecom che, ancora una volta, ha affermato che la “zona non è redditizia”.
Così decidemmo di creare un sito per far conoscere la nostra storia a più gente possibile, sensibilizzare le persone ad un problema che anche altre zone d’Italia hanno. E nel frattempo iniziammo a raccogliere le firme delle persone che aderivano alla protesta, persone che con internet ci lavorano e ci studiano, persone arrabbiate in quanto non riescono a stare dietro alla concorrenza dei paesi vicini, navigando a 56k ci vuole una vita per compiere anche la più semplice operazione.
E sul sito abbiamo anche tante mail di adesione da molte parti d’Italia,scritte da persone che hanno il nostro stesso problema ma anche da chi ha già l’ADSL e addirittura la fibra ottica.
Siamo stati per ben 3 volte su un giornale regionale e su uno nazionale, articoli sempre presenti sul sito, e nelle decine di forum in cui ho portato la nostra storia ci sono state centinaia di visite e messaggi di stupore e indignazione. Noi, cittadini come tutti gli altri, costretti a pagare di più per un servizio peggiore, iniziamo a sentirci cittadini di serie B.
Si parla tanto di alta tecnologia, satelliti vari, ma non si pensa alle persone che ancora devono attendere anche 15 minuti semplicemente per poter scaricare le proprie mail, è assurdo. Incentivi di qua, incentivi di là, pubblicità al telefono per aderire ad offerte sull’ADSL, ma noi possiamo solo guardare e pagare un monte di euro quando arriva la bolletta telefonica.
Tutto questo avendo io accanto, a non più di 200 metri, un vicino con l’ADSL: fa parte di un’altra frazione.
Fabrizio
www.colognaspiaggia.com
Ciao Fabrizio
di copertura purtroppo, come accennavo in premessa, si parla davvero poco. Quando due giorni fa il ministro alle Comunicazioni Maurizio Gasparri ha parlato di incentivi per l’ADSL si riferiva agli sconti per gli abbonamenti, non certo a fondi per velocizzare e aumentare la copertura.
Da parte nostra non possiamo far altro che dare il giusto spazio a chi, come hai scritto, sta iniziando a sentirsi come un cittadino di serie B.
A presto, Lamberto Assenti