Un rapporto dell’OCSE ( qui in PDF) fa luce sul digital divide, anzi sul baratro digitale che affligge certi paesi, in particolare il Kazakistan.
L’OCSE ha infatti rilevato che nel paese una normale dial-up flat costa 82 euro, laddove lo stipendio medio non raggiunge i 300 euro. Ma se si passa all’ADSL, per un accesso flat a 1,5 Mbit si devono tirar fuori 2.458 euro al mese. Se poi si necessita di una banda ancora più larga, diciamo 64 Mbit, allora occorre sborsare 16.144 euro al mese.
Uno dei motivi di tutto questo è la carenza infrastrutturale, un altro è il mercato bloccato, fortemente controllato dal Governo e affidato, per quanto riguarda le TLC, alla compagnia di Stato che tutto decide e tutto controlla. Un rallentato sviluppo di Internet, peraltro, non dispiace al regime che, come noto, è particolarmente preoccupato per il suo impatto sociale e politico, soprattutto sui giovani.
Ars pubblica qui un approfondimento sul rapporto OCSE.