Roma – Salve Punto Informatico, sono un vostro lettore fedele da alcuni anni e scrivo a voi per cercare di porre attenzione su un fatto, a mio avviso, decisamente increscioso che riguarda la gestione dei contratti ADSL.
Da diverso tempo possiedo una connessione con uno dei maggiori fornitori di connettività italiani (che ometto di riportare visto che è irrilevante… il discorso vale per qualsiasi gestore). Non ho mai avuto la necessità di modificare il mio contratto ADSL se non per occasionali upgrade di banda, tutti svoltisi correttamente e velocemente.
Oggi ho contattato l’help desk del mio provider per la necessità di effettuare un cambiamento del nominativo del contratto; mi spiego: la mia è un’ADSL casalinga e viene pertanto sfruttata da tutti gli inquilini di casa mia; ora il fatto è che tale linea fu (anni addietro) attivata a nome mio e come tale è ancora registrata.
Visto che sto per trasferirmi ho pensato di cambiare l’intestatario del contratto… e qua si potrebbe passare giorni o mesi a discutere sulla efficacia del nominativo singolo sul contratto quando in realtà una connessione viene condivisa da più persone (alla luce delle svariate leggi anti-terrorismo, della rintracciabilità e soprattutto della responsabilità legale). Tralasciamo comunque questo argomento… In ogni caso, alla mia richiesta di effettuare il trasferimento della linea (operazione che si svolge in modo indolore per qualsiasi altro servizio come luce, gas e telefono) mi è stato fatto notare che l’unico modo possibile per il trasferimento dell’intestatario era una procedura di disattivazione e riattivazione della linea.
Tempo totale 40-50 giorni lavorativi di downtime della connessione.
Questa cosa mi pare assolutamente inaccettabile. Ci sono persone in casa mia che usano internet per lavoro e non possono assolutamente permettersi un downtime del genere.
Non ho idea del motivo per cui un semplice e burocratico passaggio di proprietà debba passare per la cessazione e la riattivazione di un servizio, e nemmeno perché ci debbano volere anche 50 giorni per una cosa del genere quando, ad esempio, la disconnessione e la riattivazione di una linea enel impiega solo poche ore dall’avvenuta conferma di pagamento.
La mia idea è che tutto questo serva per spingere gli utenti ADSL a legarsi indissolubilmente ad un operatore. Chi infatti vorrebbe sostenere dei tempi di disconnessione così lunghi per cambiare gestore? Se questa mia supposizione fosse vera sarebbe un comportamento scandaloso se non illegale!
Addirittura, dopo che ho manifestato il mio stupore indignato, sono stato incoraggiato a tralasciare la cosa e a “far finta di nulla che tanto l’importate è mettersi daccordo su chi paga”. Se questa è una mentalità accettabile per un’azienda che fornisce la connettività è una cosa assolutamente ingestibile per un privato cittadino responsabile (anche penalmente) della connessione registrata a suo nome!
Che fare? Lasciare invariato il contratto? E quando (se mai) cambieranno nuovamente gli inquilini della casa? E se tra due anni ci verrà ad abitare un criminale che sfrutterà tale connessione per scaricare filmati di Al-Quaeda che violenta dei bambini mentre ascoltano mp3 piratati? Sarei ritenuto ancora responsabile io titolare (mio malgrado) del contratto?
Oppure disdire il contratto e litigare ferocemente con tutti quanti gli inquilini della mia (ancora per poco) dimora?
Comprenderete che molto probabilmente ci sono diverse persone in situazioni simili alla mia e per questo vi scrivo in modo che possiate (se lo ritenete opportuno) dare visibilità alla vicenda.
Lettera firmata