Roma – Alice ADSL flat passerà a 1.280/256 Kbps, da febbraio, con un canone di 36,95 euro al mese: è così arrivato l?annuncio ufficiale sul sito 187. Gli altri provider cercheranno di adeguarsi, chi prima chi dopo, ma già annunciano battaglia: i tempi e le condizioni sono troppo stretti, dicono, per fare l?upgrade in contemporanea con Telecom. Com?è noto, Telecom è tenuta, per i vincoli regolamentari, a non partire con un?offerta al dettaglio prima di aver messo gli altri operatori nelle condizioni di replicarla.
Le novità sono del resto notevoli: gli utenti Alice Flat (640/256 Kbps) passeranno a 1.280/256 Kbps pagando lo stesso canone, mentre quelli di Alice Mega cominceranno a pagare 36,95 euro al mese (contro gli attuali 64,95 euro). Per i nuovi utenti, ci sarà quindi una sola offerta flat: a 1.280/256 Kbps, a 36,95 euro al mese. Il taglio 640 sopravvivrà solo nelle offerte a consumo.
Lo stesso faranno molti dei provider concorrenti (se non tutti): Wind e MC-link porteranno da febbraio a 1.280/256 Kbps le attuali offerte flat a 640, senza variarne il canone, come dicono a Punto Informatico Antonio Converti, direttore marketing di Libero, e Cesare Veneziani, amministratore delegato di MC-link.
Wind, per continuare a privilegiare gli utenti unbundling (shared access o full unbundling), già dal 23 gennaio ne ha portato la velocità di download da 1.280 a 2.048 Kbps. L?upload resta a 256 Kbps, il che è un po? una stranezza: tutte le altre offerte a 2 Megabit, nei listini all?ingrosso di Telecom e in quelli dello shared access di Tiscali , hanno 512 Kbps in upload. A passare da 640 a 1.280 Kbps saranno inoltre Tele2 (da febbraio), Elitel e Albacom , a canoni però ancora da definire, come comunicano a Punto Informatico.
La sola cosa certa è che Tele2, come dice un portavoce, vorrà restare “price leader” anche sul taglio a un megabit. Forse lancerà quindi un prezzo inferiore ai 29,95 euro, che è il canone di Libero ADSL. “Noi invece abbiamo già deciso: la nostra ADSL 640 sarà portata a 1.280 Kbps; inoltre daremo l?upgrade automatico e gratuito a tutti i nostri abbonati”, dice Massimiliano Lauricella, Business Development Manager di Telvia . Probabilmente anche gli altri provider faranno valere per i vecchi come per i nuovi utenti l?upgrade di banda, chiedendo a Telecom di convertire a 1.280 Kbps le linee 640 già attive. Tra i grandi provider, solo Tiscali non ha voluto dire, a Punto Informatico, se si adeguerà come gli altri alle mosse di Telecom.
Sono giorni delicati e di decisioni importanti, comunque, per tutti i provider e molti aspetti si chiariranno nelle prossime settimane: l?upgrade dei vecchi utenti avverrà a scaglioni o in massa? Come cambieranno le altre offerte, quelle che già ora sono a 1.280 Kbps? MC-link, Elitel e Albacom dicono che ci stanno pensando; per continuare a differenziarle nel listino, le soluzioni sono tre: aumentare la banda garantita, quella di upload e/o portare a 2 megabit quella di download. Insomma, l?upgrade dell?ADSL italiana potrebbe non fermarsi alle 640, ma estendersi anche alle connessioni di fascia più alta.
Gli interessi in gioco sono quindi notevoli; per questo motivo Aiip , l?associazione dei principali operatori Internet italiani, cercherà di impedire a Telecom di partire con le novità prima degli altri provider. Lunedì ha inviato a Telecom una lettera di diffida, chiedendo un incontro. È avvenuto ieri, durante il quale i provider hanno spiegato le ragioni della loro posizione. Per prima cosa, dicono di avere avuto troppo poco preavviso: un mese soltanto, tra l?annuncio della nuova offerta all?ingrosso , che dovrebbe permettere loro di fare l?upgrade, e la data in cui Telecom intende applicarlo alle proprie offerte al dettaglio.
Il punto è che non è così facile e immediato portare da 640 a 1.280 Kbps la velocità massima delle ADSL. “Bisogna organizzarsi per tempo, per ricalibrare i Virtual Path in modo che la banda sia abbastanza per tutti”, spiega a PI Paolo Nuti, presidente di Aiip. Altrimenti si rischia una saturazione, che tutti vadano più lenti, poiché un?ADSL 1.280 cerca di sottrarre dal Virtual Path il doppio della banda condivisa, rispetto a una 640.
Ma non c?è solo il tempo a remare contro gli interessi dei provider. “Anche le condizioni della nuova offerta all?ingrosso di Telecom non ci mettono nelle condizioni migliori per assicurare agli utenti un aumento reale della banda. Telecom ha infatti dichiarato di non volerne ridurre il costo”. I leoni nella gabbia del VP (Virtual Path) da febbraio diventano quindi il doppio più affamati; se il costo della carne (la banda) non diminuisce, ce ne sarà abbastanza?
MC-link e Telvia hanno detto che per ora non intendono comprare più banda per i VP (proprio perché Telecom ha detto di non volerla scontare), quindi la banda minima, il celebre MCR (Minimum cell rate) , delle connessioni che passano da 640 a 1.280 resterà invariato: 20 e 32 Kbps, rispettivamente. I due provider dicono che, almeno nel loro caso, sarà abbastanza a garantire un incremento reale della velocità.
Altri sono più pessimisti. “Senza sconti sulla banda, l?upgrade non potrà essere effettivo. Quindi aspettiamo che Telecom ce li conceda prima di presentare i nuovi listini”, dice Luca Spada, amministratore delegato di Ngi .
Aiip premerà in questo senso: ha già chiesto a Telecom di fare qualcosa per risolvere i problemi dei tempi stretti e del costo della banda. “Così che si possa partire tutti con le nuove velocità dallo stesso giorno”, dice Nuti. Il problema è acuito dal fatto che Telecom per ora non dichiara i propri MCR: non è dato sapere, quindi, quale sia la banda di fatto disponibile per le Alice ADSL che passano a 1.280 Kbps. Potrebbe essere abbastanza per farle correre davvero a un megabit, mentre gli altri provider non sono messi nelle condizioni di fare lo stesso con le proprie connessioni e di renderle quindi concorrenziali con l?offerta di Telecom.