ADSL sì, ma chi lo usa?

ADSL sì, ma chi lo usa?

di Pietro Bianchi - I nuovi abbonamenti si moltiplicano ma quanti di quelli che li sottoscrivono usano davvero la linea veloce? E perché si regalano le attivazioni come fossero noccioline?
di Pietro Bianchi - I nuovi abbonamenti si moltiplicano ma quanti di quelli che li sottoscrivono usano davvero la linea veloce? E perché si regalano le attivazioni come fossero noccioline?


Roma – Penso che molti avranno notato l’aggressività commerciale che Telecom Italia utilizza negli ultimi tempi per promuovere le sue offerte. Personalmente nell’ultimo mese sono stato contrattato 6-7 volte (di cui tre nella stessa sera!) da alcune cortesi operatrici di un qualche call-center su mandato della Telecom Italia, che molto gentilmente si prodigavano per promuovere la nuova ADSL a consumo, senza canone né attivazione e con modem in omaggio, salvo poi terminare bruscamente la conversazione non appena le informavo che avevo già l’ADSL attivo.

Se tutto questo succede ad un utente che l’ADSL lo usa già da tempo, è facile immaginare cosa succede a coloro che non la hanno. Essendomi fatto la fama, tra amici e conoscenti, di smanettone del computer, in molti mi sono venuti a chiedere consiglio su questa “strana cosa dell’ADSL”, e quali fossero i vantaggi ad averla. In tutto questo ho notato una particolarità: buona parte di coloro che utilizzano il PC e si collegano, magari saltuariamente, ad Internet hanno deciso di aderire all’offerta e farsi installare l’ADSL perché “è gratis”. In altre parole si è preso questo nuovo tipo di connessione, spesso senza nemmeno conoscere bene di cosa si trattava o se fosse veramente utile, poiché non ci sono spese né a metterla né se non è usata. Tutto questo è possibile, come detto anche dalle operatrici del call-center, grazie ai contributi statali per la banda larga, contributi che potevano forse essere usati in maniera un po’ più utile che installare linee ADSL a tutti quanti, indipendentemente dal bisogno che uno ne ha.

Da tutto ciò sorge una considerazione: molte di queste linee a banda larga saranno più teoriche che reali. Infatti, chi si connette ad Internet raramente, magari solo per scaricare la posta, od occasionalmente non sfrutterà mai i veri vantaggi di una linea veloce. Quanti di quelli che attivano questa ADSL la useranno davvero, sfruttando le sue potenzialità? A mio avviso ben pochi, sia perché non ne hanno la necessità, sia perché non hanno la consapevolezza di cosa serve avere una connessione di questo tipo. Molti, non essendo utenti abituali di internet, dopo qualche prova la lasceranno da parte senza quasi più usarla.

Allora, a cosa servono tutte queste attivazioni “a pioggia”? Personalmente dubito che saranno uno stimolo per far sì che gli utenti, invogliati dalla velocità, utilizzino più e meglio internet, né che i ricavi saranno molti: addirittura non so se ripagheranno i costi di attivazione (probabilmente però già coperti dai contributi statali). I veri risultati di questa campagna di attivazioni saranno, secondo me, due: il primo, un aumento del numero degli utenti della banda larga nelle statistiche, che faranno la felicità di chi vuol far vedere che in Italia la banda larga va avanti a spron battuto, senza tenere conto in realtà non del solo numero di utenti, ma anche quanto questi utenti usano realmente questi accessi; il secondo, di tenere agganciate le linee ADSL di questi utenti ad un provider che ha già una situazione di quasi monopolio degli accessi a banda larga.

Da quanto già apparso su queste pagine, si sa che la migrazione del provider ADSL non è attualmente né facile né indolore, ed è presumibile che coloro che hanno approfittato di quest’offerta e vorranno poi utilizzare la loro linea ADSL in maniera più massiccia rimarranno con lo stesso provider, che avendo la possibilità economica di poter fare tutte queste attivazioni anche senza prospettive di un buon guadagno potrà rafforzare la sua posizione di predominanza nei confronti degli altri.

Pietro Bianchi

Sull’ADSL in Italia vedi il Canale ADSL di Punto Informatico

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Pubblicato il
14 gen 2005
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