Scrive Angelo: “Gentile redazione di Punto Informatico, da affezionato lettore quale sono avrei un favore da chiedervi: esporre un problema molto sentito da tantissimi utenti della banda larga italiana. Basta leggersi un qualsiasi forum sull’argomento per capire come in moltissimi abbiano un regolare abbonamento ADSL ma sono a secco di banda. In definitiva è come non avere alcuna connessione perché con 40 kbs, come nel mio caso, mi pare abbastanza dura andare aldilà dello scaricare la posta (senza allegati, per carità)”.
“Io – continua Angelo – dovrei avere 7mega di banda in download, e alle 7 del mattino ce li ho. Peccato che a quell’ora solitamente la gente normale faccia tutt’altro. Tra l’altro il mio provider, nel caso volessi esporgli il problema, mi chiede mezzo euro al minuto per parlare con uno che mi dice che forse il mio modem non funziona. O che la velocità non è garantita. Ma se di un’adsl non garantisci la velocità, cosa vuoi garantire? Che ti faccia digerire bene? E cambiando provider la situazione è rimasta identica”.
“Mi sento privato di un servizio ingiustamente – continua Angelo – inorridito dal fatto che sui media più grossi nessuno ne parli. Gli operatori internet italiani hanno troppe libertà, una scorrettezza commerciale non riscontrabile in nessun altro settore. Possono vendere un “non-servizio” a migliaia di persone senza che nessuno si indigni. È una frode!!
Insomma, si salvano scrivendo sul contratto che “la velocità dipende da questo, questo e quest’altro”.”
La questione della effettiva velocità della banda larga e in particolare dei servizi ADSL è antica ed è rimasta irrisolta per gli utenti di molti fornitori. Solo in alcuni paesi i fornitori di broad band nel pubblicizzare i propri servizi sono tenuti a fornire con evidenza non solo la “banda potenziale” ma anche quella media. E in Italia sono molti coloro che sottoscrivono contratti che non offrono garanzie di sorta e che sono pubblicizzati con i numeroni di una banda di cui in realtà l’utente non fruirà pressoché mai.
Scrive Francesco P. “Caro PI, sono uno degli early adopters delle linee ADSL in Italia e posso dirmi fortunato se sono riuscito a goderne per così tanto tempo rispetto ai tanti che non hanno avuto e magari non hanno ancora questa possibilità. Da molti mesi però il nuovo provider (ho dovuto cambiare in seguito al cambio di abitazione) mi fornisce una velocità di banda che non supera quasi mai i 40 Kbps. Lettere e telefonate sono state inutili perché attribuiscono il problema a questioni di linea che loro centralmente non possono risolvere. Ma quali sono le garanzie per gli italiani? Io visto che c’è la Bersani ora sto pensando di cambiare provider, ma come faccio a sapere se cascherò meglio?”
È oggettivamente difficile tracciare una mappa della qualità dei servizi ADSL. E questo perché le variabili in campo sono moltissime, cosicché capita che utenti di un provider in una certa area siano scontenti, ed altri utenti dello stesso provider in un’altra area ne tessano invece le lodi. Ci sono newsgroup sotto la gerarchia it.tlc nei quali quotidianamente vengono pubblicate denunce degli utenti, che hanno avuto fin qui poco ascolto sia presso molti operatori di settore (con alcune lodevoli seppur rare eccezioni) e ancor meno ne hanno avuto presso le Autorità di controllo, forse le uniche a poter decidere quantomeno regole finalmente trasparenti nelle offerte degli ISP. Si chiede ancora Francesco: “Perché ci sono Provider che possono pubblicizzare offerte da 3000 mega e poi dartene mezzo quando ti va bene? Non dovrebbero essere obbligati a dire che quell’offerta è da mezzo mega?”.
La tua ADSL non ti soddisfa?
Punto Informatico raccoglierà in questi giorni i racconti degli utenti italiani alle prese con l’ADSL: scrivi nei dettagli la tua testimonianza e inviala alla redazione ( pi@edmaster.it ). PI si metterà in contatto con gli ISP interessati e chiederà loro di raccontare la loro versione, un primo passo verso un dialogo fruttifero tra tutti i soggetti interessati, per risolvere i problemi specifici sollevati dagli utenti e capire i mille perché dietro difficoltà così spesso denunciate.