ADUC: rifilano arte degradata agli studenti

ADUC: rifilano arte degradata agli studenti

Osservazioni della celebre associazione sulla legge appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale, quella che parla delle opere su web degradate ad hoc
Osservazioni della celebre associazione sulla legge appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale, quella che parla delle opere su web degradate ad hoc

Ma perché agli studenti devono arrivare immagini di Serie B solo perché le consultano su Internet? Questa una delle osservazioni critiche diffuse dall’Associazione dei consumatori e degli utenti, ADUC , dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’ormai nota legge di riforma . Ma ecco il commento del presidente ADUC Vincenzo Donvito:

Sulla Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata la legge 2/2008 in materia di diritto d’autore, che consente la libera pubblicazione su Internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso scientifico o didattico e solo se non a scopo di lucro. Un decreto del ministero dei Beni Culturali dovrà stabilire la definizione dei “limiti all’uso didattico o scientifico”.

Cio’ che colpisce è il fatto che le immagini e le musiche dovranno essere di serie B e, di conseguenza, la qualità dell’apprendimento non potrà che essere di altrettanta serie B, cioè degradato e a bassa risoluzione.

Sull’altare di un moloch, il diritto d’autore, si sacrificano questa volta gli studenti. Siamo abituati a vedere sacrificati sui vari altari del compromesso politico-ideologico questo o quell’altro diritto o servizio, ma continuiamo a stupirci della capacità del legislatore di produrre sempre nuovi sacrifici e, ingenuamente, non credevamo si potesse arrivare a tanto. Sicuramente ci sono fior fiore di ragionamenti e motivazioni per tutelare il diritto d’autore (immagini e musiche, per esempio, che a libera disposizione su Internet potrebbero essere rubate da chiunque), ma se questa tutela deve essere sponsorizzata dalla incapacità dell’autorità di far rispettare le leggi, crediamo sia meglio non essere ridicoli e ipocriti come previsto in questa legge e quindi far pagare il diritto d’autore sempre o non farlo pagare mai. Il nostro legislatore, invece, in un’orgia di populismo educativo, siccome non è in grado di far rispettare le leggi e perseguire chi le viola, preferisce far pagare ai soggetti più deboli, in questo caso gli studenti. Se non viene compreso questo passaggio e non si cerca di rimediare alle proprie incapacità amministrative e giudiziali, il risultato continuerà ad essere ridicolo, inefficace e dannoso.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
27 gen 2008
Link copiato negli appunti