Milano – I promotori dichiarano che sono quasi 7mila gli utenti Fastweb che hanno firmato una loro singolare lettera aperta rivolta al provider, lettera nella quale si torna ancora una volta su una questione ritenuta centrale da molti, l’ipotizzato accesso a pagamento alla rete interna Fastweb.
A “spingere” la lettera la comunità Fastweb Adunanza che parla di circa 9mila utenti al giorno connessi ad una rete P2P (KADu) grazie ad un software opensource modificato ed ottimizzato per la rete Fastweb (eMule AdnzA) dal team di sviluppo AduTeam.
“Il motivo che ci ha spinto a sottoscrivere e spedire questa lettera aperta – si legge nel testo – è la recente decisione di rendere la rete interna a pagamento per i clienti a consumo . Tale scelta ci ha spinto a vagliare attentamente la strada intrapresa, oramai da tempo, dalla vostra politica aziendale”.
Secondo gli utenti, la mossa del provider va a colpire le comunità online che hanno riempito di contenuti la rete interna ad alta velocità (“P2P ma anche chat, ftp, web, gaming server”) e che “è diventata di fatto uno dei cavalli di battaglia della vostra azienda per la ricerca di nuova clientela, rendendo meno evidenti le note limitazioni della vostra rete, l’indirizzo IP non pubblico, che molto spesso è un impedimento grave per la fruizione della rete informatica”.
Nella lettera si attacca anche la politica tariffaria che “continua a penalizzare gli utenti di vecchia data (come ad esempio i DSL 1,2mbit) ad esclusivo vantaggio di quelli nuovi (si vedano i recenti contratti 4mb offerti senza il contributo aggiuntivo ai soli nuovi clienti). Tali vecchi clienti sono gli stessi che per primi hanno avuto fiducia nella vostra azienda e stanno ancora aspettando il cablaggio in fibra, ormai unico motivo da voi sfruttato per mantenere i clienti DSL con lo stesso prezzo delle connessioni in fibra”.
Nella lettera si usano anche toni decisamente sopra le righe che qualcuno potrebbe definire ricattatori e ci si spinge persino ad avvertire Fastweb che, in caso di mancato accoglimento delle critiche, in centinaia o migliaia si sposteranno su altri fornitori di connettività. Un tipo di affermazione che difficilmente interesserà la politica industriale di un colosso come Fastweb ma che potrà senz’altro avere l’effetto di rendere meno fluido il dialogo tra l’azienda e questa parte militante dei propri utenti.
Punto Informatico, impropriamente tirato in ballo nella lettera, ha peraltro avvertito Fastweb della pubblicazione di questo articolo e si mette a disposizione del provider per offrire lo spazio di una eventuale replica ai propri utenti.